I test sono stati effettuati su topi da laboratorio, che presentavano un difetto genetico simile a quello che nell’uomo, soprattutto tra gli adolescenti, provoca una malattia genetica progressiva delle reni che provoca insufficienza renale, conosciuta come Sindrome di Alport.
Attualmente per questa malattia non esistono cure efficaci se non per rallentare la progressione del male, che tra gli effetti collaterali provoca anche problemi all’udito ed alla vista.
L’esperimento sugli animali ha fornito prove sufficienti che utilizzando cellule staminali, prelevate dal midollo osseo, è significativamente migliorata la funzione renale anche nei topi che si trovavano nelle fasi più gravi e finali della malattia.
Il miglioramento è stato ancora più evidente se oltre all’iniezione di midollo osseo si procedeva ad una trasfusione di sangue da animali sani.
Si tratta di un protocollo facilmente applicabile anche nell’uomo, iniezioni di cellule staminali e trasfusione di sangue, che potrebbe quindi migliorare le condizioni di coloro che sono affetti da malattie genetiche alle reni.
Per ora tuttavia i risultati promettenti ottenuti sui topi devono ancora essere verificati sull’uomo.