La preoccupazione, evidentissima, è quella che altri Paesi europei seguano l'esempio di Germania, Svizzera, Austria e Liechtenstein e, introducendo il su indicato test prenatale, comincino a violare il diritto alla vita dei nascituri affetti da sindrome di Down.
Codesto test, il cui primario scopo sarebbe quello di sostituire, finalmente definitivamente, sia l’amniocentesi che la villocentesi, esami che purtroppo, ancora oggi, sarebbero in grado di causare la morte del feto, avrebbe il medesimo funzionamento di un banale prelievo del sangue con la sola differenza, importantissima, che potrebbe venir effettuato, fai-da-te, presso la propria abitazione.
La notizia, comunque, non sarebbe stata accolta con il giusto entusiasmo dalle associazioni che, in tutto il mondo, difendono la gravidanza e la vita in tutte le proprie forme poiché convinte che un tale dispositivo medico, se commercializzato su vasta scala, potrebbe alla lunga far aumentare il numero degli aborti conseguenti alla diagnosi di sindrome di Down che, purtroppo, già oggi equivarrebbe addirittura al 90%, a livello globale, di tutte le gravidanze che, portate a termine, avrebbero consentito la nascita di una persona affetta da sindrome di Down.
► RISCHIO DEPRESSIONE POST-PARTUM PER GLI UOMINI DISOCCUPATI
La preoccupazione, evidentissima, è quella che altri Paesi europei seguano l’esempio di Germania, Svizzera, Austria e Liechtenstein e, introducendo il su indicato test prenatale, comincino a violare il diritto alla vita dei nascituri affetti da sindrome di Down.