Di li a qualche settimana nel tessuto ovarico umano sarebbero state individuate alcune cellule uovo fluorescenti
In particolare, stando a quanto dichiarato dall’equipe dello studioso statunitense, alcune cellule staminali murine, appositamente marchiate grazie ad una molecola fluorescente, sarebbero state artificialmente impiantate in un frammento di tessuto ovarico umano e, dunque, lasciate crescere in vitro.
Di li a qualche settimana, avrebbero dichiarato i testimoni, nel tessuto ovarico umano sarebbero state individuate alcune cellule uovo fluorescenti, dunque direttamente derivanti dalle suddette cellule staminali
La sperimentazione, come si è visto perfettamente riuscita, avrebbe dunque sfatato il mito, sino ad oggi ritenuto realtà scientifica assodata, della presenza negli individui di sesso femminile di un numero di ovociti predeterminato e, dunque, impossibile da aumentare.
Le ricadute pratiche di una tale scoperta, va da sé, sono innumerevoli nonché di fondamentale importanza.
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Se, infatti, in un futuro prossimo tale scoperta potrebbe venir utilizzata semplicemente per combattere, caso per caso, l’infertilità femminile, in un futuro remoto si potrebbero realizzare vere e proprie banche delle cellule staminali degli ovociti (cellule più stabili, rispetto agli ovociti o alle cellule uovo già formate e dunque conservabili in maniera migliore).