Una recente ricerca statunitense, condotta dagli esperti cardiologi, nutrizionisti e dietologi dell'Università di Washington sarebbe definitivamente riuscita a dimostrare quali sarebbero i disturbi cardiocircolatori che potrebbero colpire, in età adulta, i figlia nati da madri in sovrappeso.
Ebbene, come comunicato in mattinata dai principali quotidiani locali e nazionali, una recente ricerca statunitense, condotta dagli esperti cardiologi, nutrizionisti e dietologi dell’Università di Washington, negli Stati Uniti d’America, su 1.400 bambini nati a Gerusalemme tra il 1974 ed il 1976, sarebbe definitivamente riuscita a dimostrare, ed elencare, quali sarebbero i disturbi cardiocircolatori che, con ogni probabilità, potrebbero colpire, in età adulta, i figlia nati da madri in sovrappeso se non, appunto, addirittura obese.
Codeste patologie, rinvenute, al compimento del 32esimo anno di età, nella quasi totalità dei figli nati da madri obese o sovrappeso, sarebbero, in particolar modo, l’ipertensione, rintracciabile sia a livello di pressione minima che di pressione massima, l’iperglicemia, ovverosia uno dei più evidenti sintomi del diabete mellito di tipo 1 e del diabete mellito di tipo 2, ed elevati livelli di colesterolo LDL.
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Inoltre, sempre stando a quanto avrebbero potuto appurare i ricercatori statunitensi, i figli la cui madre, durante la gravidanza, sarebbe ingrassata di più di 14 chilogrammi avrebbero dimostrato di possedere un Indice di Massa Corporea notevolmente più alto rispetto a quello dei figli la cui madre, durante la gravidanza, sarebbe ingrassata di meno di 9 chilogrammi.