Individuato un gene la cui mancanza sembra essere effettivamente importante nello sviluppo di alta pressione quando l'individuo è sottoposto a stress.
Almeno così è risultato su un esame compiuto con topi da laboratorio modificati geneticamente per risultare mancanti di questo particolare gene, denominato fosducina.
I topi privi di questo gene hanno sviluppato pressione alta se sottoposti a condizioni di stress, ed il meccanismo di azione sembra coinvolgere direttamente le cellule del sistema nervoso simpatico, le quali mostrano un aumento considerevole della loro attività, che si traduce in un aumento della pressione sanguigna.
I risultati sui topi sono stati verificati anche su un campione di umani, di cui è stato analizzato il DNA.
342 afroamericani da una parte, e 810 franco canadesi sono stati i volontari coinvolti nello studio ai quali è stato chiesto di eseguire alcune attività correlate a situazioni di stress. L’analisi ha confermato l’azione benefica della presenza della fosducina ed il fatto che alcune variazioni genetiche di questa sono risultate essere un marcatore efficace nell’aumento della pressione sanguigna quando i volontari erano sottoposti a stress, per esempio durante un test di matematica.
Questo studio, secondo i ricercatori fornisce una risposta interessante sul legame tra stress e pressione arteriosa, e potrebbe fornire in futuro nuove indicazioni per il trattamento terapeutico di questa forma di pressione alta, che avrà appunto come target il gene individuato come responsabile di questa.