Assumere aspirina per lunghi periodi durante la gravidanza può essere rischioso per gli organi genitali dei nascituri maschi.
Questo è quanto si è evinto da uno studio effettuato da alcuni ricercatori dell’università di Copenhagen, secondo i quali l’uso prolungato di questi farmaci potrebbe favorire l’incidenza di criptorchidismo ovvero la mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale: una patologia che può in età adulta, provocare un rischio molto elevato di tumore ai testicoli ed una ridotta produzione di sperma.
Il paracetamolo aumenta il rischio di questo disturbo, arrivando persino a raddoppiare l’incidenza, mentre l’assunzione di aspirina ed ibuprofene potrebbe addirittura quadruplicarlo.
La fase della gravidanza che è più a rischio è quella che va dal quarto al sesto mese poichè è il momento in cui si formano gli organi genitali e far uso di questi farmaci in modo combinato può accrescere l’insorgenza del disturbo fino a 16 volte.
Secondo questa ricerca, gli squilibri ormonali che sono legati all’assunzione dei medicinali sopra indicati, potrebbero essere alla base dei disturbi di infertilità che vengono riscontrati in età adulta, fino a sfociare nel tumore alla prostata.
Questa mancata discesa del testicolo nella sacca scrotale può anche portare al varicocele che è un ristagno di sangue all’interno delle vene del testicolo.
“Se gli squilibri endocrini sono il meccanismo responsabile dell’incremento dei disturbi riproduttivi tra i giovani uomini del mondo occidentale, questa ricerca suggerisce che una particolare attenzione dovrebbe essere rivolta all’uso moderato di analgesici in gravidanza“, questo è ciò che ha tenuto a sottolineare il dott. Henrik Leffers che ha condotto lo studio, spiegando che appunto questo può verificarsi dalla nascita, senza che vi siano in età adulta comportamenti errati come ad esempio tenere il cellulare nella tasca dei pantaloni o il laptop sulle gambe.