Rispetto a quattro decenni fa è in aumento il rischio di alcune complicazioni dovute ai chili di troppo nelle donne incinta, in particolare la pre-eclampsia, l'ipertensione e la formazione di coaguli nel sangue.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista British Medical Journal ha evidenziato come le complicanze possono essere ridotte ricorrendo alla chirurgia bariatrica.
Questo intervento chirurgico, che si attua riducendo con speciali graffette la porzione di stomaco capace di immagazzinare il cibo, e con un collegamento che bypassa la parte iniziale dell’intestino è risultato di grande efficacia per la cura dell’obesità.
Il recente studio condotto da ricercatori della John Hopkins University School of Medicine ha evidenziato come anche nel caso delle donne gravide la chirurgia bariatrica riduca sensibilmente l’occorrenza di complicazioni sia durante la gestazione che durante il parto.
Analizzando le cartelle cliniche di donne in età fertile che hanno subito un intervento chirurgico o altri interventi per la drastica riduzione di peso i ricercatori hanno osservato come le donne che partoriscono dopo l’intervento hanno il 75% in meno di probabilità di aver diagnosticata una patologia ipertensiva in gravidanza, rispetto alle donne che non si sottoponevano ad alcuna cura prima del parto.
Si è anche riscontrata una riduzione del 61% del rischio di ipertensione ed una riduzione dei casi di diabete gestazionale del 74%.
Secondo quanto indicato dalle linee guida sulla gravidanza stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, più una donna ha peso corporeo elevato meno dovrebbe acquisirne durante la gravidanza: donne sane con indice di massa corporea nella norma dovrebbero acquisire dagli 11 ai 15 chili al massimo, le donne sovrappeso dai 6 agli 11 chili e le donne obese dai 5 ai nove chili al massimo.
Fonte HealthNews