L'uso di alcool, fumo e sostanze stupefacenti in molti casi riprende appena tre mesi dopo la nascita del bambino.
Tuttavia, se risulta che le donne in generale diminuiscono l’uso di alcoolici in gravidanza è anche vero che secondo recenti statistiche siamo ben lontani da risultati soddisfacenti, visto che la media rimane alta, infatti ancora 1 donna su 8 beve durante tutto il periodo della gravidanza.
Un indagine condotta dal National Survey of Drug Use and Health negli Stati Uniti ha verificato che sebbene la maggior parte delle donne rinunci all’alcool durante la fase finale del periodo di gravidanza, il 19% beve ancora durante il primo trimestre (anche se ciò può essere spiegato con il fatto che molte non sanno ancora di essere in cinta).
La quota di donne che in stato di gravidanza assumono alcool scende poi dal 19% del primo trimestre al 7,8% nel secondo a 6,2% nel terzo, ma, dopo i primi tre mesi dalla nascita del bambino le donne che hanno ripreso a bere si attestano al 31%.
Si è inoltre riscontrato che in percentuale le donne che hanno avuto un parto fanno meno uso di sostanze di quelle che non hanno avuto gravidanze, eccetto che per le sigarette.
Lo studio, effettuato su un campione di 68.000 donne dal 2002 al 2007, a cui veniva chiesto di dichiarare l’utilizzo di marijuana, alcool e sigarette nell’ultimo mese prima dell’inizio della ricerca, ha rivelato che il 10% erano bevitrici, il 20,4 % fumatrici ed il 3,8% assumevano marijuana.
Sebbene lo studio non possa provare che le donne abbiano ripreso l’utilizzo di sostanze psicoattive dopo il parto oppure che l’uso di queste sia iniziato dopo, secondo gli autori della ricerca è probabile che la maggior parte delle donne utilizzassero le sostanze già prima della gravidanza.
In definitiva insomma, se le donne recepiscono assai bene il messaggio che durante la gravidanza non si devono usare sostanze stupefacenti, alcool o tabacco, il passaggio successivo dovrebbe essere quello che rinuncino ad esse anche dopo il parto.