Il peso della madre prima della gravidanza, e quello che si acquisisce nei mesi di gestazione è di fondamentale importanza nella futura percentuale di rischio di obesità per le figlie.
Lo studio, pubblicato nel giugno scorso sulla versione online dell’International Journal of Obesity, è di particolare importanza soprattutto in quest’epoca, in cui l’obesità è sempre più diffusa ed in rapida crescita.
Secondo la ricercatrice che ha condotto la ricerca, Alison Stuebe, assistente professore di ostetricia e ginecologia alla Chapel Hill’s School of Medicine dell’Università del Nord Carolina, “Se in futuro si sarà in grado di aiutare le donne a mantenere il giusto peso, prima di intraprendere il percorso famigliare, ciò farà la differenza per almeno due generazioni”.
I ricercatori hanno analizzato 24.000 coppie di madre e figlia, queste ultime impiegate come infermiere, utilizzando i dati forniti da un importante studio iniziato nel 1989, il Nurses’ Health Study.
Le donne all’inizio della ricerca hanno segnalato il loro peso a 18 anni di età, ed hanno riportato, nel 2001, il peso attuale, mentre alle madri è stato chiesto di riportare peso e altezza in pre-gravidanza, l’aumento di peso durante la gravidanza ed il peso delle figlie al momento della nascita.
I risultati hanno evidenziato che il peso della madre influisce in maniera determinante sulla condizione della figlia, una volta che questa diventa adulta.
Per esempio la figlia di una madre di altezza media che pesa 68 kg prima della gravidanza ha una probabilità di almeno due volte maggiore di diventare obesa rispetto alla figlia di una madre che pesa 56 kg.
Anche l’aumento di peso durante il periodo di gravidanza, sia che esso sia eccessivo sia che invece sia troppo scarso, influisce sul futuro metabolismo della figlia.
Le madri che durante la gravidanza acquisiscono dai 7 ai 9 kg avranno figlie meno obese in età adulta in almeno la metà dei casi rispetto alle madri che guadagnano in gravidanza più di 18 kg.
Un aumento di peso inferiore a 4,5 kg in gravidanza è stato associato dai ricercatori con una probabilità di 1,5 volte maggiore che la figlia possa diventare obesa a 18 anni ed 1,3 volte maggiore che lo diventi in età più avanzata.