Dal 13 al 21 maggio si celebra la Settimana nazionale della celiachia, malattia che colpisce sempre più persone che, inconsapevoli, continuano a cibarsi di alimenti a base di glutine mettendo a repentaglio la loro salute. Ma stando ai dati Nielsen diffusi dall’Associazione italiana celiachia (Aic), questa malattia è diventata ormai una moda. Sono tantissime – 6 milioni – le persone che pur non essendo celiache optano per una alimentazione gluten free. E questa abitudine non è certo benefica per la salute dell’organismo.
Marco Silano, Coordinatore del Board Scientifico di Aic e direttore del Dipartimento Nutrizione dell’Istituto superiore di Sanità, afferma in merito:
Uno studio che ha seguito oltre 110.000 uomini e donne per 26 anni ha evidenziato che nei non celiaci l’esclusione del glutine non riduce il rischio cardiovascolare, come alcuni sostenevano ritenendo che incrementasse il livello generale di infiammazione anche in chi non è intollerante: gli autori hanno anzi scoperto che l’alimentazione gluten-free nei non celiaci si associa a una riduzione del consumo di cereali integrali, con possibili effetti negativi proprio sul rischio cardiovascolare
NUOVO APPROCCIO DIAGNOSTICO DELLA CELIACHIA
Insomma eliminare il glutine dalla dieta se non si è celiaci può rivelarsi pericoloso per la salute. Giuseppe Di Fabio, presidente Aic, aggiunge:
Oggi milioni di persone scelgono di eliminare il glutine dalla propria dieta per seguire la moda del momento, un’idea rafforzata dai sempre più numerosi personaggi noti, non celiaci, che seguono la dieta gluten-free e lo dichiarano pubblicamente nell’erronea convinzione che garantisca un maggior benessere o che faccia dimagrire. Nessuna ricerca ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell’alimentarsi senza glutine, anzi. Gli studi scientifici stanno ampiamente dimostrando che in chi non è celiaco l’esclusione del glutine è inutile
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