Ceppi malarici resistenti ai farmaci, un allarme da valutare

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Non solo la malaria continua a mietere vittime e ad essere una delle principali cause di infezione e morte nei paesi sottosviluppati, ma la preoccupazione aumenta ulteriormente quando si scopre che alcuni ceppi malarici stanno pericolosamente sviluppando una resistenza ad uno dei farmaci maggiormente impiegati attualmente nella lotta al male quando falliscono gli altri trattamenti cui il bacillo della malaria ha già dimostrato di essere immune, l’artemisina.
I casi sono stati segnalati al confine tra Thailandia e Cambogia, dove molti pazienti sono risultati essere maggiormente resistenti al trattamento con il medicinale.

Gli esperti che studiano la malaria si sono dunque incontrati nella capitale cambogiana, Phnom Penh, per discutere mezzi e modalità con cui contrastare questo crescente fenomeno.

L’urgenza è elevata, e per ora la soluzione ventilata dagli studiosi è stata quella di circoscrivere l’area in cui sembrano essersi sviluppati questi particolari bacilli, e soprattutto evitare che essi possano diffondersi anche fuori dalle aree in cui sono stati capaci di svilupparsi.

Provvedimento che potrebbe rivelarsi assai complicato vista la mobilità delle persone in quelle regioni, in cui approdano anche popolazioni provenienti da Africa ed Asia.

Una diffusione mondiale di bacilli della malaria farmaco-resistenti avrebbe un effetto devastante.

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