Gli esserei umani contraggono la leptospirosi attraverso il contatto con acqua, cibo, o superfici contagiate con l'urina di animali infetti, che possono essere sia animali domestici, come i bovini, i suini i cavalli, ma anche animali selvatici, tra i quali i topi in particolare.
Gli esseri umani contraggono la leptospirosi attraverso il contatto con acqua, cibo, o superfici contagiate con l’urina di animali infetti, che possono essere sia animali domestici, come i bovini, i suini i cavalli, ma anche animali selvatici, tra i quali i topi in particolare.
Il batterio entra nell’organismo attraverso l’ingestione, oppure anche attraverso la pelle delle mucose o in ferite esposte. Non si registrano casi di contagio da persona a persona.
L’intervallo di tempo che intercorre tra l’esposizione al batterio e l’insorgere della malattie può variare tra 2 giorni a 4 settimane.
Di solito si manifesta bruscamente con l’insorgere di una febbre molto violenta, accompagnata da sintomi come vomito, diarrea, dolori muscolari, mal di testa e brividi.
La malattia in questa fase ha un decorso positivo, ma se invece passa alla seconda fase, decisamente più grave, i sintomi si aggravano con insufficienza renale ed epatica e meningite. Questo secondo stadio della leptospirosi è definita malattia di Weil.
Tra gli altri sintomi della malattia la presenza di ittero, ed occhi arrossati, dolori addominali ed anche eruzioni cutanee.
Nella seconda fase, oltre ai sintomi già citati può incorre anche difficoltà respiratoria. In rari casi può avvenire il decesso.
La malattia ha un decorso variabile, può durare infatti da 3 giorni a 3 settimane e più, e, se non trattata, può persistere anche per molti mesi.