Abulìa, ovvero apatia, pigrizia, accidia, svogliatezza, indolenza, tanti sinonimi usati comunemente, ma che possono indicare anche un disturbo patologico. In particolare l’abulia è stata identificata già nel 1838 come un problema neurologico, ma a tutt’oggi non se ne conoscono ancora a fondo le peculiarità. Nel corso del tempo infatti la definizione di abulia è stata oggetto di varie interpretazioni. Di cosa si tratta di preciso? Quali i sintomi patologici, le cause ed eventualmente la cura? Scopriamolo insieme.
Cos’è l’abulia?
L’abulia è una malattia neurologica caratterizzata da patologica mancanza di volontà e motivazione. Sebbene sia un disturbo a se stante, può coesistere anche con altre condizioni neurologiche: non c’è ancora un accordo scientifico nel chiarire se effettivamente può trattarsi di un sintomo di alcune problematiche neurologiche o è esclusivamente un disturbo che può accompagnarsi ad altri. Come distinguerla dalla caratteriale apatìa? Pensiamo a quando occorre alzarsi dal letto la mattina presto: la ragione ci dice che dobbiamo alzarci, ma il corpo sembra non volersi svegliare. Alla fine si riesce però! E’ una condizione emozionale, di pigrizia momentanea. Quando invece non si riesce assolutamente a fare un qualcosa perché subentra una mancanza di volontà eccessiva, si è nel patologico.
I sintomi clinici di abulia
L’abulia è indicata come una mancanza di volontà o di iniziativa, in cui l’individuo è comunque in grado di prendere decisioni autonome. In particolare questa condizione diminuisce o compromette la volontà e la motivazione di una persona di parlare, muoversi, agire e interagire con gli altri anche se gli organi responsabili di tali azioni sono in grado di farlo. La gravità può variare da lieve a schiacciante. Il segno distintivo di abulia è che i muscoli non si muovono secondo il comando del cervello, pur avendo la normale funzionalità. Questo è uno dei motivi per cui l’abulia è stata per lungo tempo ( e per certi versi è ancora) considerata un disordine della volontà.
Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Difficoltà ad iniziare qualsiasi movimento intenzionale. Se avviato, c’è difficoltà nel mantenerlo. Per esempio, una persona può sentire sete e prendere un bicchiere d’acqua, ma le sue mani, seppur nella giusta contrattura muscolare, non riescono a sollevarlo o a trattenerlo
- Ridotta spontaneità nei discorsi: non si riesce a parlare!
- Ridotta risposta emotiva
- Conseguente interazione sociale ridotta
- Interesse ridotto in attività ludiche o ricreative
- Nei casi più gravi, ci può essere un difetto nell’alimentazione: l’individuo può non riuscire a masticare ad esempio
Quali cause per l’abulia?
L’abulia è il risultato di lesioni cerebrali. Le lesioni cerebrali del lobo frontale e dei gangli basali sono quelle principalmente responsabili dei sintomi di abulia. Si presenta, anche spesso in concomitanza con alcune malattie quali:
- Depressione
- Schizofrenia
- Morbo di Parkinson
- Malattia di Huntington
- Trauma cranico
- Ictus
Diagnosi
La diagnosi di abulia può essere molto difficile a causa del fatto che assomiglia ad altri disturbi di motivazione diminuita, e si potrebbe facilmente interpretare un caso estremo di abulia come mutismo acinetico o un caso lieve come apatia e di conseguenza, non atrattare correttamente il paziente. Se si confonde con l’apatia, può portare a tentativi di coinvolgere l’individuo con la riabilitazione fisica o altri interventi in cui una fonte di motivazione forte sarebbe necessaria per avere successo, laddove invece non c’è.
Le cure per l’abulia
L’attuale trattamento per questa parologia prevede l’uso di anti-depressivi. I sintomi possono essere trattati anche con terapie di riabilitazione. Ambedue non sempre sono efficaci. E’ importante una valutazione completa del paziente e la terapia delle patologie correlate. E’ importante però che vi sia uno specialista neurologo o neuropsichiatra a seguire il paziente.
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Fonte: Topdoctorsonline