Mangiare curry una o due volte alla settimana potrebbe aiutare a prevenire l'insorgenza della malattia di Alzheimer e la demenza.
L’ingrediente in questione è la curcumina, e gli esperimenti condotti su alcuni topi da laboratorio, ai quali era stato modificato il codice genetico in modo che presentassero placche nel cervello, hanno verificato che la curcumina faceva scomparire le placche ed inoltre contribuiva ad evitare nei topi giovani la formazione delle stesse.
La notizia, presentata al raduno annuale del Royal College of Psychiatrists da un ricercatore, il Professor Murali Doraiswamy, della Duke University in North Carolina, non è ancora però stata suffragata dalla pubblicazione di uno studio, e per qualcuno la notizia è ancora da verificare, sia per quanto riguarda il fatto che tale potenzialità della spezia possa anche essere egualmente efficace anche nell’uomo, sia sulla possibilità che, se ciò fosse verificato, si possa realizzare in qualche modo una terapia basata sulla curcuma al di là di quella che si assume mangiando (per ottenere una dose terapeutica di curcumina bisognerebbe mangiare 100 grammi di curry).
E’ però anche vero, come afferma la dottoressa Susanne Sorensen, dell’Alzheimer’s Society, che le popolazioni indiane, abituate a consumare grandi quantità di curry, risultano statisticamente essere meno colpite dal morbo di Alzheimer, sebbene non se ne conosca ancora a fondo il motivo.