L'uso di anfetamina da teenagers può creare grossi scompensi alle funzioni mnemoniche del cervello.
I ricercatori della University of Illinois at Urbana Champaign nel loro studio, che verrà prossimamente presentato al meeting annuale della prestigiosa Society for Neuroscience sostengono che i topi adulti, sottoposti a dosi di anfetamina da giovani, sono risultati essere maggiormente in difficoltà di fronte a test sulla memoria, una volta adulti.
Le dosi di anfetamina erano somministrate agli animali in due modalità differenti, per alcuni la dose è stata somministrata in maniera costante, giorno dopo giorno, per altri invece si è sperimentata l’assunzione in dosi irregolari nel tempo e talvolta con impennate riguardo alla quantità.
Ciò per dare la possibilità di studiare gli effetti della sostanza nei due modi con cui essa normalmente viene utilizzata, come farmaco (per esempio utilizzato nella cura dell’ADHD) o come stupefacente.
I risultati potrebbero offrire un indicazione a grandi linee di quello che avviene agli adolescenti, anche se la sperimentazione sugli animali non sempre fornisce analoghi risultati sull’uomo.
Secondo i ricercatori i risultati provano anche che l’assunzione massiccia di sostanze, come avviene quando se ne ricerca l’effetto stupefacente, sembrano avere maggiori effetti compromissori delle facoltà cerebrali rispetto ad un uso controllato dal medico.
Nell’adolescenza il cervello è in fase di sviluppo verso la sua forma matura, e l’esposizione a determinate sostanze in questo periodo critico potrebbe avere conseguenze negative, anche di lunga durata, secondo i ricercatori anche dopo che l’assunzione dell’anfetamina è stata interrotta.