Atassia, tutte le cause ed i tipi

di Redazione

In caso di danni, degenerazione o perdita di cellule nervose nella parte del cervello che controlla la coordinazione muscolare (il cervelletto), si può sviluppare atassia. Con questo termine si indica infatti una situazione in cui vi è perdita di controllo di alcuni movimenti essenziali all’autonomia e alla nutrizione, per lo più quelli involontari come il camminare o la deglutizione. A seconda della parte del cervelletto colpita si possono avere sintomi da un solo lato del corpo o ambedue. I disturbi più frequenti, identificati come atassia sono: difficoltà di coordinamento in gesti semplici e quotidiani come il mangiare, scrivere, vestirsi,  problemi nel camminare e scarsa stabilità in piedi, nistagmo (movimenti involontari degli occhi), difficoltà più o meno grave nell’ingoiare liquidi o alimenti. Scopriamone insieme le cause e le varie tipologie:

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Malattie che provocano atassia

Tra le cause di atassia troviamo comunemente malattie che danneggiano il midollo spinale e dei nervi periferici che collegano il cervelletto ai muscoli:

  • Trauma cranico. I danni al cervello o al midollo spinale dovuti da un trauma come quello di un incidente stradale o una caduta, possono dare luogo ad una improvvisa atassia, conosciuta come atassia cerebellare acuta.
  • Ictus. Quando l’afflusso di sangue a una parte del cervello viene interrotta o fortemente ridotta, privando il tessuto cerebrale di ossigeno e sostanze nutritive, le cellule cerebrali muoiono.
  • Attacco ischemico transitorio (TIA): è provocato da una diminuzione temporanea della fornitura di sangue a una parte del cervello, la maggior parte dei TIA dura solo pochi minuti. Perdita di coordinamento ed altri sintomi di TIA sono solitamente temporanei.
  • Paralisi cerebrale: è un termine generale / generico per indicare un gruppo di malattie causate da danni al cervello in un bambino durante lo sviluppo precoce – prima, durante o subito dopo la nascita – che colpisce la sua capacità di coordinare i movimenti del corpo.
  • Sclerosi multipla (SM). La sclerosi multipla è una malattia cronica, potenzialmente debilitante malattia che colpisce il sistema nervoso centrale.
  • Varicella. L’atassia può essere una complicanza rara di varicella ed altre infezioni virali. Può apparire nelle fasi di guarigione e perdurare per giorni o settimane, per poi regredire e scomparire. In questi casi è cioè temporanea.
  • Sindromi paraneoplastiche. Si tratta di rare malattie degenerative innescate dalla risposta del sistema immunitario a un tumore (neoplasia), più comunemente del polmone, dell’ovaio, della mammella o da cancro linfatico. L’atassia può apparire mesi o anni prima che il tumore sia diagnosticato.
  • Tumore. Un tumore (maligno ma anche benigno) al cervello può comprimere e quindi danneggiare il cervelletto.
  • Reazione tossica. L’atassia è un potenziale effetto collaterale di alcuni farmaci, in particolare barbiturici, come il fenobarbital, e sedativi, come le benzodiazepine. Il rischio è maggiore se abbinato il loro uso all’alcol. Anche un uso eccessivo di bevande alcoliche può provocare atassia, come pure un avvelenamento da metalli pesanti, quali piombo o mercurio e un’intossicazione da solventi, ad esempio quelli per vernici.
  • Carenza di vitamina E o B-12.

Per alcuni adulti che sviluppano sporadici sintomi di atassia, non si identificano sempre delle cause specifiche sottostanti. In questi contesti si parla di casi sporadici di atassia degenerativa, che può assumere diverse forme, tra cui l’atrofia del sistema multiplo, una malattia degenerativa progressiva.

L’atassia inoltre può essere ereditaria, ovvero di origine genetica. In tali casi un gene anomalo influisce sulle cellule cerebrali e nervose, favorendone una degenerazione, portando ad una atassia degenerativa progressiva. E’ possibile distinguere in tal senso la cosiddetta atassia autosomica dominante (in cui l’anomalia è trasmessa da un gene dominante di uno solo dei genitori) da quella autosomica recessiva (da entrambe i  genitori si eredita un gene recessivo). Al primo tipo fanno capo le atassie spinocerebellari e quelle episodiche, mentre al secondo l’Atassia di Friedreich (la forma più comune tra quelle ereditarie), l’ Atassia-telangiectasia, quella cerebellare congenita e la malattia di Wilson.

Diagnosi

In presenza dei sintomi anomali sopra citati è importante rivolgersi al medico per individuare la causa ed avviare un’eventuale terapia. Per farlo potranno servire, oltre la visita clinica e neurologica anche esami del sangue, comprensivi di test genetici, studi di imaging (tac e/o risonanza magnetica) o anche il prelievo e l’analisi di liquido cerebrospinale.

 

 

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Fonte: Mayo clinic

Foto: Tinkstock

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