Da una ricerca di due Università texane nuovi indizi sui collegamenti tra l'insorgere dell'Autismo e le vaccinazioni
La malattia, che sottende anomalie della funzione e nella crescita del cervello, e che in America vede affetto un bimbo su 60, è stata al centro di uno studio di due Università americane, Pittsburgh e Austin, in Texas. Sono state osservate modifiche cerebrali analoghe a quelle evidenziate nell’autismo in sperimentazioni condotte su cuccioli di scimmia.
I dati raccolti, rilevati e pubblicati sulla rivista di taglio scientifico Acta Neurobiologie Experimentalis raccontano come si sia riusciti a individuare difformità nello sviluppo dei cervelli sugli animali vaccinati. I rilevamenti sono stati eseguiti valutando prima e dopo mirate vaccinazioni per Paraotite, Rosolia, Morbillo.
Nel corso della ricerca, gli animali a cui era stato somministrato il vaccino, hanno evidenziato un netto aumento sul volume totale del cervello. Anche se una sezione del cervello, che è in relazione con il vissuto emotivo e che viene interessata da autismo, l’Amigdala, non è sembrata venire interessata.
Dai risultati si evince comunque che vaccinazioni multiple somministrate nel corso dei primi quattro mesi possono determinare, nella casistica considerata, probabilità decisive rispetto alla crescita della massa cerebrale.
Per quanto riguarda l’Amigdala, nuovi studi sembrerebbero legarne effetti negativi di evoluzione in autismo con la vaccinazioni Mmr, DTaP e Hib. Il dottor Kris Turlejski, dalle colonne della rivista ha parlato di queste nuove scoperte, definendole “allarmanti“; “un nuovo forte indizio sui possibili legami tra vaccinazioni specie in età precoce e l’insorgere dell’autismo”.