Insomma, anche se lo studio necessita di sperimentazioni più approfondite e più su vasta scale, il cacao potrebbe contribuire a rallentare l’invecchiamento delle cellule neuronali.
Insomma, anche se lo studio necessita di sperimentazioni più approfondite e più su vasta scala, il cacao potrebbe contribuire a rallentare l’invecchiamento delle cellule neuronali e, quindi, a migliorare la memoria a breve termine, la capacità cognitiva e la rapidità di pensiero che spesso con l’età che avanza si perde fino a registrarsi una vera e propria decrescenza rapida.
► ANSIA E DEPRESSIONE SONO MALATTIE GLOBALI
Noto anche come demenza senile, il morbo di Alzheimer è una malattia degenerativa che di norma si manifesta dopo i 65 anni anche se ci sono casi di manifestazioni in epoche precedenti. Ad oggi per l’Alzheimer non esiste una cura efficace di tipo preventivo universalmente conosciuta a livello medico. E lo stesso dicasi anche per le cure nel momento in cui la malattia di Alzheimer si manifesta.
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Per questo il Rapporto dell’Università dell’Aquila e dell’ospedale di Avezzano assume maggior rilevanza e, al pari degli studi prodotti in passato, merita approfondimenti nel mondo scientifico. Questo specie se si considera che, tra l’altro, il morbo di Alzheimer individua una malattia avente costi sociali crescenti considerando che in molte zone del mondo, a partire dall’Europa nei prossimi decenni assisteremo all’invecchiamento medio della popolazione anche in ragione dell’aumento medio, per fortuna, della speranza di vita.