Un sottotipo di virus dell'HIV può determinare con maggiore facilità l'insorgere di una forma di demenza denominata “demenza HIV-correlata”.
Difficoltà cognitive, compresa la demenza sono una delle caratteristiche delle infezioni da HIV, ed i ricercatori della John Hopkins University, una delle più prestigiose tra le università statunitensi, in un recente studio condotto in Africa, hanno scoperto che questi disturbi appaiono strettamente correlati alla presenza di due particolari sottotipi del virus HIV, il sottotipo A ed il sottotipo D.
Monitorando i tassi di demenza in 60 pazienti HIV-positivi in una clinica a Kampala, in Uganda, che non erano ancora stati sottoposti a terapie farmacologiche anti-HIV, i ricercatori hanno evidenziato che tra di questi sette su 33 pazienti con sottotipo A presentavano i sintomi della demenza (il 24%) mentre il sottotipo D dava una percentuale ancora maggiore, otto su nove (89%).
La ricerca,pubblicata sul numero di settembre della rivista Clinical Infectious Diseases, rappresenta una novità, e se tali dati dovessero essere confermati in ulteriori ricerche nell’area sub-sahariana, visto il grande numero di infezioni da HIV, essa si configurerebbe come una delle più diffuse forme di demenza al mondo.
I ricercatori hanno ipotizzato che alla base di questi risultati potrebbero esserci alcune particolarità biologiche dei virus in questione, tra le quali una maggiore facilità con cui questi giungono a provocare infiammazioni o lesioni nell’area del cervello.
Questa per ora resta comunque solo un ipotesi ancora da verificare attraverso ulteriori studi.
Fonte: HealthDay