n nuovo rapporto pubblicato in questi giorni sulla rivista Jama (Journal of American Medical Association), ha evidenziato che associare dieta mediterranea ed esercizio fisico riduce notevolmente i rischi dello sviluppo del morbo di Alzheimer.
Studi precedenti avevano esaminato separatamente l’associazione tra attività fisica e la dieta ed i rischi di contrarre disturbi di demenza senile, e l’intento dei ricercatori è stato quello di analizzare se esaminate insieme queste due condizioni favorissero la riduzione del rischio.
I ricercatori del Dipartimento di Neurologia del Sergievsky Center attivo presso il Taub Institute for Research on Alzheimer’s Disease e del centro Aging Brain presso il Medical Center della Columbia University hanno svolto lo studio su 1880 persone anziane residenti in comunità multietniche del nord di Manhattan a New York.
L’età media dei partecipanti era di 77 anni. Tutti sono stati sottoposti ad una serie di interviste che riguardavano sia le attività fisiche svolte giornalmente sia le loro abitudini alimentari. Le risposte sono state sintetizzate in tabelle a punti con un follow up a distanza di 5 anni.
Le interviste intendevano quantificare il livello di attività fisica suddiviso in tre categorie: esercizio fisico sostenuto (per esempio il jogging), moderato (camminare, andare in bicicletta, ecc), e leggero (, giardinaggio, ecc.).
Per quanto riguardava la dieta il punteggio è stato suddiviso tra 9 diverse categorie determinate dai cibi con cui le persone si alimentavano.
Alla dieta mediterranea, caratterizzata da grandi quantità di pesce, verdure, legumi, frutta, cereali, acidi grassi monoinsaturi, basso consumo di prodotti lattiero-caseari, carni e grassi saturi, e poco alcool è stato dato il punteggio più alto.
Dallo studio è emerso che i soggetti molto attivi fisicamente avevano 33% in meno di rischio di contrarre il morbo di Alzheimer e che coloro che aderivano di più alla dieta mediterranea risultavano del 40% meno a rischio.
Una progressiva diminuzione dei rischi è stata riscontrata se i partecipanti associavano la dieta mediterranea all’esercizio fisico, toccando una percentuale del 60%.
I ricercatori hanno inoltre osservato che anche un basso livello di attività fisica può avere un effetto protettivo contro il morbo di Alzheimer.
I ricercatori avvertono che si tratta in ogni casi di uno studio osservazionale, basato sulle dichiarazioni dei partecipanti attraverso interviste, e che ulteriori prove cliniche dovrebbero essere necessarie per approfondire la tematica.
Tuttavia, sostengono, sebbene si sappia ormai sempre meglio quanto il morbo di Alzheimer sia legato a mutazioni genetiche, è possibile che stili di vita ed alimentazione giochino un ruolo molto importante. Nel caso per esempio di una disposizione genetica, essi possono avere un ruolo determinante nel rallentare o impedire l’insorgere del male.
Esercizio fisico e dieta salutare sono efficaci per contrastare l’insorgere di diversi disturbi e malattie, potrebbero dunque esserlo anche per quanto riguarda la salute del cervello.