Spesso depressione e demenza senile viaggiano di pari passo, un motivo in più per esplorare i possibili legami tra le due condizioni.
Lo suggeriscono due nuove ricerche apparse di recente sulla rivista medica Neurology, che indicano come le due condizioni spesso vanno di pari passo.
Anche se, ribadiscono i ricercatori dell’Università del Massachusetts, non è ancora chiaro quale sia il rapporto causa/effetto tra i due eventi.
Tuttavia qualche segnale evidente suggerisce che le infiammazioni del tessuto cerebrale che si verificano quando una persona è depressa possono avere un ruolo nello sviluppo della demenza senile, così come il fatto che si registra un aumento nel numero di determinate proteine nelle forme di depressione: queste potrebbero anch’esse avere un impatto sensibile sulla demenza.
Uno dei due studi, che si è svolto monitorando 949 anziani per un periodo di 17 anni ha riscontrato come i segnali di demenza senile sono stati più evidenti dopo attacchi di depressione.
Secondo quanto osservato dai ricercatori, il 22% dei pazienti affetti da depressione ha avuto in seguito lo sviluppo di forme di demenza senile, una percentuale sensibilmente superiore a quella riscontrata nei pazienti non affetti da depressione, ferma al 17%.
Nel secondo studio che ha seguito 1.239 persone negli Stati Uniti verificato che quanto più una persona è affetta da depressione tanto maggiore risulta il rischio di demenza.
Questi ultimi studi suggeriscono dunque che ci possono essere connessioni profonde tra la demenza e la depressione: un motivo in più, secondo gli esperti del Alzheimer’s Research Trust per allargare il fronte di ricerche in questa direzione.
Potrebbe per esempio risultare molto utile il valutare se forme di depressione in gioventù possano venir considerate come fattori di rischio per la demenza senile una volta anziani.