Lo status sociale non fa differenza per la demenza senile dopo i 70 anni

di Redazione

La condizione socioeconomica sembra non svolgere nessun ruolo di rilievo dopo i 70 anni per quanto riguarda il declino mentale.

anziano

La condizione socioeconomica sembra non svolgere nessun ruolo di rilievo dopo i 70 anni per quanto riguarda il declino delle facoltà cognitive.
Tale affermazione proviene dalle ricerche realizzate da un eqipe di ricercatori dell’University of California, Los Angeles il cui studio è stato pubblicato su American Journal of Epidemiology.

Lo studio ha confermato precedenti risultati che sostenevano la tesi che una migliore condizione sociale, economica e di istruzione ritardassero l’occorrenza delle demenze senili.

Ma, sostengono i medici, se ciò può essere valido a 60 anni, superati i 70 tale differenza non risulta più significativa.

Lo studio ha esaminato dati raccolti da 6476 anziani nati prima del 1924, raccolti un arco temporale compreso tra il 1993 ed il 2002.

Durante questo periodo i partecipanti sono stati sottoposti a test in diverse fasi dell’osservazione, per cinque volte in tutto, con prove che monitoravano diversi aspetti delle facoltà cognitive, la memoria, la capacità di calcolo, la soglia di attenzione, la capacità di linguaggio, e la conoscenza di quanto accade nel mondo.

I ricercatori hanno scoperto che il declino cognitivo dipendeva dalla vita vissuta, da fattori come essere sposati o single, e dall’età, mentre altri fattori sociali sembravano avere scarso impatto.

I fattori del declino cognitivo più importanti individuati sono, secondo i ricercatori, l’età ed il fatto di essere single.

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