Nuova luce sull’ipersensibilità nell’autismo

autismo

Scienziati statunitensi hanno recentemente pubblicato sulla rivista Neuron uno studio realizzato su topi da laboratorio con il quale si potrà avere una maggior comprensione della sindrome dell’X fragile, un disturbo che provoca autismo e ritardo mentale.
Secondo i ricercatori le analisi da loro compiute approfondiscono il meccanismo per il quale le persone affette dalla sindrome risultano ipersensibili nell’olfatto, nel tatto, nel suono e nella vista.
A causare questa ipersensibilità concorrerebbe il ritardo nello sviluppo di un circuito cerebrale che si ritiene sia essenziale per elaborare le informazioni sensoriali.

Ipersensibilità che può provocare disturbi come l’eccessiva sensibilità sensoriale, che a sua volta può scatenare ansia, rifiuto del contatto e distacco dalla società.

Il Dott. Anis Contraente, che lavora presso la Northwestern Feinberg School of Medicine di Chicago ed è tra gli autori dello studio, spiega che un elemento centrale della sindrome da X fragile è l’alterazione dell’elaborazione sensoriale, che si manifesta durante la prima infanzia e peggiora progressivamente durante la crescita del bambino.

Poco si sa ancora su quanto le interruzioni dei circuiti cerebrali in quella parte del cervello che elabora le informazioni sensoriali, la corteccia sensoriale, possano in effetti contribuire allo sviluppo di questo deficit.

I ricercatori hanno focalizzato la loro ricerca sullo sviluppo delle sinapsi nel cervello, e su come le interruzioni potrebbero influenzare le percezioni sensoriali.

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