Oltre a puntare sullo studio dei neuroni le nuove ricerche sull'epilessia indagano la possibilità che esistano altri target terapeutici.
L’epilessia infatti, viene identificata con un anomala attività elettrica delle cellule cerebrali, e la recente ricerca di un equipe di scienziati statunitensi del Douglas Coulter’s Hospital di Philadelphia ha tentato di valutare se no ci fossero altre cellule cerebrali implicate nelle scariche elettriche che occorrono durante gli attacchi epilettici.
E’ così che gli scienziati credono di aver individuato, in particolari cellule denominate astrociti, uno dei possibili responsabili di quanto accade nei neuroni.
Gli scienziati credono insomma che, in alcuni casi di epilessia, più che i neuroni siano gli astrociti ad essere coinvolti. In particolare sembra dallo studio che questi abbiano una funzione inibitrice dell’attività elettrica cerebrale ed il loro malfunzionamento potrebbe essere molto importante nel caso di una particolare forma del disturbo, l’epilessia del lobo frontale.
Questi, in particolari condizioni, si ingrosserebbero, comportandosi in un modo diverso dal normale, e ciò potrebbe essere alla base dell’insorgere degli attacchi epilettici. Gli studi sono stati condotti su topi da laboratorio, inducendo artificialmente l’ingrossamento negli astrociti in campioni di materia cerebrale dei topi.
Hanno così osservato che gli astrociti in questo modo smettono di produrre una particolare sostanza chimica, la cui funzione sarebbe proprio quella di inibire le scariche elettriche.
La ricerca potrebbe avere una grande utilità dal punto di vista terapeutico, perchè identifica un target potenziale sul quale dirigere i trattamenti.