Predire l’Alzheimer con un test

di Redazione

Sono stati individuati, finalmente, i marcatori del morbo di Alzheimer che un semplice test potrebbe aiutare ad individuare sin dalla giovinezza.

La confortate notizia giunge oggi dai ricercatori della Mayo Clinic (organizzazione non-profit di ricerca medica con sede a Rochester, nel Minnesota): il morbo di Alzheimer, altrimenti detto demenza senile (oltre i 65 anni di età) degenerativa primaria di tipo Alzheimer, potrebbe essere predetto sin da giovanissima età o, comunque, ben prima dell’insorgenza dei più classici sintomi di una malattia che, ogni anno, nel mondo, colpisce all’incirca 150 persone, ogni 1.000, di età compresa tra i 65 e i 90 anni, dando così l’opportunità a medico e paziente di elaborare una strategia adatta ad affrontare, nel migliore dei modi, la degenerazione cognitiva che il disagio porta con sé.


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L’interessante ricerca, i cui risultati hanno visto la luce proprio in questi giorni, avrebbe permesso ai medici del Minnesota di compiere enormi passi avanti nello studio della malattia e nell’individuazione delle aree del cervello più danneggiate, permettendo loro di evidenziare elementi comuni e ricorrenti tra i pazienti e quindi di elaborare una casistica in base alla quale si potrebbe cercare di individuare i tipici segni dell’Alzheimer, a livello chimico, biologico e cerebrale, ben prima dell’insorgenza dei sintomi fisici.

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I ricercatori, infatti, sarebbero riusciti a scoprire, sottoponendo 300 pazienti affetti da morbo di Alzheimer in fase iniziale a duri test di memoria, linguaggio, orientamento ed altri classici test cognitivi oltre a PET e a spettroscopia protonica con risonanza magnetica (l’ultimo dei più moderni ritrovati nel campo della diagnostica per immagini), che, nel 33% dei casi, si assisterebbe ad una crescita incontrollata dei depositi di beta-amiloide del cervello oltre a livelli, insolitamente alti, di metaboliti quali colina/creatina, lasciando intendere come questi valori, siano un chiaro segnale d’insorgenza, futura, del morbo di Alzheimer.

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