Nel tempo, grazie alla conoscenza – seppur ancora limitata- dei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA o Autismo), sono stati messi a punto numerosi approcci, terapie ed interventi atti a rendere più facile la vita di un bambino autistico, anche se ancora non è stata identificata una cura definitiva. Ciò ovviamente rende più complessa da parte dei genitori la scelta: quale sarà la migliore terapia per l’autismo? E’ impossibile rispondere a questa domanda perché tale condizione si manifesta in infinite modalità, diverse in ogni bambino, che a sua volta risponde ai trattamenti in modo individuale. Ciò che funziona con uno può essere perfettamente inutile per un altro. E’ per questo che occorre sempre affidarsi a centri specializzati che possano suggerire e testare l’efficacia dei vari approcci terapeutici di volta in volta.
Obiettivi
Al di fuori di ciò, tutte le terapie devono vertere su obiettivi ben identificati. I punti su cui lavorare che riguardano lo sviluppo del bimbo con autismo sono comunque sostanzialmente 4:
- Comunicazione (capacità di fare richieste, avviare conversazioni)
- Interazione sociale (comprendere emozioni altrui ed interagire con questi)
- Capacità cognitive (promuovere ad esempio il gioco immaginativo)
- Apprendimento scolastico (le competenze classiche di ogni bambino che rescono con lui, come la lettura, la scrittura, il linguaggio, i conti in matematica, eccetera).
Il trattamento per i Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) spesso coinvolge un team di diversi specialisti che lavorano insieme, come ad esempio un pediatra, uno psicologo, uno psichiatra, un logopedista e un terapista occupazionale. Oltre che ovviamente i genitori.
I genitori dei bambini con autismo
I genitori di un bambino con autismo hanno un ruolo fondamentale nel sostenere il proprio piccolo ed aiutarlo nel perfezionare con gradualità le sue abilità. La comunicazione è la sfida principale che si trovano a dover affrontare. Rivolgersi ad un centro specializzato e/o di riferimento per l’autismo, aiuta a capire come vivere il quotidiano e anche a condividere le proprie esperienze con personale qualificato ed altri genitori. Molte delle terapie comportamentali che i bambini saranno invitati a seguire verranno insegnati anche alle rispettive mamme e papà, che dovranno prenderne atto per continuità educativa anche fuori dalle ore canoniche di terapia. Sostanzialmente all’inizio ai familiari di un bambino con ASD vengono dati comunque dei semplici consigli per la comunicazione:
1. Chiamare sempre il bambino con il suo nome (in modo che comprenda che quel suono è riferito a lui)
2. Limitare i rumori ambientali (disturbano l’attenzione del bimbo verso i suoi compiti ed in particolare quello della comunicazione)
3. Utilizzare un linguaggio semplice, parlando lentamente e scandendo bene le parole
4. Accompagnare le parole con semplici gesti identificativi
5. Lasciare al bambino il tempo di assimilare ciò che si è detto.
Leggi: Autismo, tutte le cure e le terapie
I trattamenti e rimedi alternativi
Un certo numero di trattamenti “alternativi” sono da lungo tempo oggetto di discussione nella comunità scientifica e non sono univocamente accettati e raccomandati. Anzi, spesso addirittura sconsigliati. Tra i più noti troviamo:
- Dieta speciale (senza glutine o senza caseina)
- Neurofeedback (attraverso degli elettrodi posti sul capo del paziente vengono monitorate le attività cerebrali visibili su uno schermo. L’obiettivo è quello di insegnare alla persona in trattamento come modificare le immagini sullo schermo in base ad una o altra attività).
- Educazione con integrazione uditiva (di musica che varia in tono, intensità, volume)
- Terapia con ossigeno iperbarico
- Comunicazione facilitata (in cui un terapista o altra persona sostiene e guida la mano o il braccio del paziente durante l’utilizzo di un dispositivo, ad esempio una tastiera o il mouse del computer ).
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Fonte: Autism.org
Foto: Thinkstock