Un ampio studio ridimensiona il test sul QI: le attività del cervello sono troppo difficili e varie da giudicare
Se avete sempre pensato che il test per misurare il QI (quoziente intellettivo) sia qualcosa di estremamente affidabile per misurare la vostra intelligenza, forse è arrivato il momento di ricredervi.
Il cosiddetto QI sarebbe un mito da sfatare e le prove arrivano da un ampio studio di Adam Owen del Wester’s Brain and Mind Institute che ha coinvolto oltre 100mila persone da tutto il mondo, di cultura e matrice diversa, che hanno partecipato alle attività proposte.
La conclusione, fra 12 test cognitivi che hanno indagato la memoria, il ragionamento, la capacità di attenzione e organizzazione (facendo il punto anche sulle abitudini di vita e alla concreta situazione socioeconomica) ha messo in evidenza che nessuna componente singola può riuscire a valutare le capacità di un soggetto.
Le capacità del cervello umano appaiono troppo multigormi per poter essere giudicate con un singolo test, come quello del QI. In particolare il ricercatore, dopo aver analizzato i dati, ha sottolineato che i risultati dei test sono stati collegati a tre diversi componenti del cervello, e cioè la memoria a breve termine, il ragionamento e la capacità di verbalizzazione.
DIMOSTRATA CORRELAZIONE FRA QI E APPRENDIMENTO
A conclusione dello studio alcuni soggetti sono anche stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale per poter osservare e valutare le diverse abilità cognitive. È chiaro che le variabili che hanno influenzato le funzioni cerebrali sono state moltissime, dall’età (che causa ad esempio una perdita di memoria), al fumo che ad esempio indice negativamente sulla capacità di verbalizzazione.
Non vi demoralizzate quindi se, dopo aver svolto un test per valutare il vostro quoziente intellettivo i risultati sono stati alquanto deludenti. L’intelligenza è multiforme e non è solo una questione di numeri. Per fortuna.
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