John Wemmie ha scoperto l'esistenza di un doppio centro di paura all'interno del nostro cervello
Vi siete mai chiesti come nasca la paura? Innanzitutto va detto che la paura non è tutta uguale e che è collegata all’esistenza di un doppio centro di paura all’interno del cervello. Lo ha scoperto John Wemmie della University of Iowa che ha condotto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience.
È necessario distinguere due diversi tipi di paura che rispondono a due distinte modalità di sensazioni e che hanno di conseguenza origine in due distinte aree del cervello.
Da una parte c’è la paura scatenata dagli stimoli visivi e acustici esterni improvvisi. Dall’atra c’è il panico, una paura molto più intensa e primitiva collegata ad aree neurali distinte.
Era già noto che la paura facesse riferimento all’area cerebrale collegata all’amigdala che si attiva come risposta immediata agli stimoli esterni scatenando l’allarme e la sensazione di pericolo: tutto accade molto velocemente anche attivando aree neurali agiscono sul corpo che si concretizzano fisicamente con la fuga o l’attacco.
Partendo dal presupposto che chi soffre di stress post trumatico o di attacchi di panico soffre di chiare disfunzioni legate proprio alle aree neurali collegate alla paura, Wemmie e compagni hanno preso in considerazione per anni il caso di SM, detta la donna senza paura.
In pratica la donna ha un danno permanente all’amigdala ragion per cui non prova paura di alcun genere. Ma sarà davvero così? Quando i ricercatori hanno fatto respirare ala donna un mix contenente CO2, la donna è stata presa dal panico. Come è possibile? Secondo i ricercatori le reazioni di panico della donna sono stare scatenate dal profondo del cervello, da zone come il tronco encefalico collegato a un tipo di paura molto più intensa profonda, una vera e propria paura primitiva scatenata dagli stimoli interni.
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