La sindrome di Meniere prende il nome dal suo scopritore, Prosper Ménière che ne diede notizia per la prima volta nel 1861
Dopo aver parlato della sindrome emolitico uremica, della sindrome di Lambert Eaton, della sindrome di Sturge Weber, della sindrome di West e della sindrome di De Quervain, oggi vogliamo parlare della sindrome di Meniere.
La sindrome di Meniere prende il nome dal suo scopritore, Prosper Ménière che ne diede notizia per la prima volta nel 1861; la malattia si manifesta con una pressione dei fluidi all’interno dell’orecchio che provocano attacchi ripetuti di sordità e di tintinnio come ronzii e fischi, senso di vertigini, senso di nausea, vomito e un senso di pesantezza all’interno delle orecchie.
Tutto ciò, nei casi più gravi, è accompagnato da sudorazione molto forte e nigstagmo, ossia movimenti ritmici ed incontrollabili degli occhi.
Queste sono delle vere e proprie crisi e possono durare da una ventina di minuti fino ad un massimo di una giornata intera e può peggiorare con il movimento.
Questa patologia spesso insorge nelle persone che hanno più di quarantacinque anni di età anche se le cause ad oggi risultano del tutto sconosciute.
Però si sa che la sindrome di Meniere spesso insorge a causa di un’infezione dell’orecchio interno, o dopo un trauma alla testa o in seguito ad un’infezione delle vie respiratorie e può verificarsi dopo l’uso prolungato di aspirina.
In alcuni pazienti le cause scatenanti sono spesso riscontrati in una serie di elementi scatenanti come il fumo, l’assunzione di alcoolici, il consumo eccessivo di caffeina, ma al momento ancora non s conoscono quali siano le cause che la provocano nello specifico.