Evoluzione, miglioramento e conservazione delle più basilari capacità cognitive umane, dunque, andrebbero di pari passo alla conoscenza del mezzo informatico
► NUOVA FORMA DEL MORBO DI PARKINSON
Evoluzione, miglioramento e conservazione delle più basilari capacità cognitive umane, dunque, andrebbero di pari passo alla conoscenza del mezzo informatico che, quanto più sarebbe utilizzato ed apprezzato dall’utilizzatore abituale, tanto più ritarderebbe il declino cerebrale tipico della terza età nonché di alcune delle più terribili patologie degenerative del sistema nervoso centrale quali, per esempio, il morbo di Alzheimer piuttosto che quello di Parkinson.
► DIGIUNARE PER PROTEGGERE IL CERVELLO
A dimostrarlo, in seguito all’osservazione dei comportamenti e delle quotidiane abitudini di un gruppo composto da poco meno di 1.000 anziani ed anziane volontari, perfettamente in salute, di età compresa tra i 73 ed i 93 anni, sarebbe stata la Mayo Clinic di Rochester, Jacksonville e Phoenix.
► IL SONNO MIGLIORA DIVENTANDO ANZIANI
Gli esperti neurologi della succitata organizzazione no-profit per la pratica e la ricerca medica statunitense, in particolare, avrebbero rilevato come negli anziani cosiddetti hi-tech, ovverosia maggiormente avvezzi all’utilizzo, anche quotidiano, di un qualsiasi device tecnologico di ultimissima generazione, il naturale e fisiologico declino cognitivo subisca un positivo rallentamento pari, in media, al 18% rispetto agli anziani che, invece, non avrebbero mai utilizzato alcun computer.