Per curare il glaucoma il collirio è un medicinale fondamentale, ma spesso non viene usato correttamente secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi.
Nel caso per esempio delle persone colpite da glaucoma, un disturbo causato dall’aumento della pressione oculare interna, la somministrazione delle gocce di collirio è particolarmente importante.
E proprio sulla base delle osservazioni condotte attraverso l’utilizzo di supporti video i ricercatori hanno evidenziato che le persone affette da glaucoma molto spesso utilizzano il collirio in modo non corretto, un fenomeno osservabile anche in coloro che credono invece di somministrarselo nel modo adeguato.
I ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health hanno invitato un campione di 200 pazienti affetti da disabilità visiva a videoregistrare il modo con cui in casa si somministravano il collirio.
Dopo sei mesi di registrazioni il team di ricercatori ha osservato come più di un quarto di questi non era in grado di applicare il medicinale correttamente.
E di quelli che invece riuscivano ad applicarlo correttamente, solo nel 40% dei casi riuscivano ad utilizzare una sola goccia di liquido, così come vorrebbe la prescrizione: in media i ricercatori hanno calcolato che ad ogni somministrazione era una goccia e mezza la quantità di liquido utilizzato.
Applicare troppo o troppo poco collirio è uno dei problemi più grandi per le persone affette da glaucoma, perchè possono implicare un’insufficiente apporto di medicinale o, al contrario, un suo uso eccessivo, due condizioni altrettanto serie, sia perchè possono far progredire il male sia perchè fanno esaurire il medicinale prima del dovuto.
Ma ciò che ha più sorpreso i ricercatori è stato il fatto che gli stessi pazienti hanno dimostrato una scarsa percezione della loro abilità nel somministrarsi le gocce.
I ricercatori hanno anche esaminato quali altri fattori, come il sesso o l’età, entrano in gioco nella corretta applicazione del collirio. L’età è apparso subito come uno dei fattori chiave: i pazienti sopra i 70 anni risultavano quelli meno abili nell’utilizzo del collirio.
Una ricerca che potrebbe essere utile per stimolare coloro che forniscono cure oculistiche ad impegnarsi maggiormente nello spiegare ai pazienti il modo corretto di utilizzare il collirio, e le industrie farmaceutiche a studiare sistemi ancora più efficaci per far si che il medicinale possa essere somministrato nel modo corretto.