Un equipe di ricercatori dell'Università di Roma ha sperimentato su topi da laboratorio la possibilità con un collirio contenente un fattore di crescita neuronale (NFG), possono arrestare la morte delle cellule, contribuendo a migliorare la vista.
L’aumento della pressione intraoculare può essere controllato mediante diverse tecniche, ma una volta che la pressione ha cominciato a danneggiare le cellule del nervo ottico, le cellule ganglio retiniche, è impossibile recuperarne la funzione, e spesso le persone con glaucoma non si rivolgono ai medici se non quando il danno al nervo ottico è già in una fase avanzata.
Un equipe di ricercatori dell’Università di Roma ha sperimentato su topi da laboratorio la possibilità con un collirio contenente un fattore di crescita neuronale (NFG), può arrestare la morte delle cellule, contribuendo a migliorare la vista.
Lo studio è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Gli animali cui è stato somministrato il collirio hanno dimostrato una riduzione del livello di cellule ganglio retiniche morte rispetto ai topi non trattati.
I ricercatori hanno poi testato le stesse gocce su tre pazienti umani la cui pressione intraoculare era già in fase di aumento ma che non avevano ancora dimostrato segni di deterioramento della vista.
In due dei pazienti la vista è migliorata, mentre nel terzo essa si è stabilizzata.
Il miglioramento è stato costante nei successivi 18 mesi dall’applicazione del collirio.
Il fattore di crescita neuronale sembra essere in grado di innescare cambiamenti chimici all’interno delle cellule che impediscono loro di morire in seguito ai danni subiti dalla pressione.
Potrebbe anche essere possibile che le cellule la cui funzione è stata danneggiata possano rigenerarsi e che le cellule nervose sane possano essere in grado di creare nuove connessioni all’interno del nervo ottico per compensare i danni subiti.
Tuttavia, il fattore di crescita neuronale non può salvare le cellule già morte, come i tessuti cerebrali anche il nervo ottico non si può rigenerare.
Sono risultati incoraggianti anche se ancora molto ridotti sul piano della sperimentazione, ed una delle problematiche principali è quella di poter verificare i risultati su larga scala visto che risultati notevoli ottenuti sugli animali da laboratorio poi falliscono sull’uomo. Una volta verificata l’efficacia un altro problema sarà rendere il collirio facilmente utilizzabile.