Artite reumatoide e vaccino antinfluenzale

di Redazione

Nei pazienti affetti da artrite reumatoide che assumono uno dei farmaci più comuni utilizzati contro il disturbo, rituximab, il vaccino antinfluenzale è inefficace.

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Una nuova ricerca condotta da ricercatori dell’University Medical Center di Groningen in Olanda ha scoperto che nei pazienti affetti da artrite reumatoide che assumono uno dei farmaci più comuni utilizzati contro il disturbo, rituximab, il vaccino antinfluenzale è inefficace nei primi sei mesi dopo la cura con il farmaco.
L’artrite reumatoide, causata da un malfunzionamento del sistema immunitario che attacca gli organi ed i tessuti del corpo, colpisce nel mondo 4,6 milioni di persone.

Una delle raccomandazioni dei medici, per coloro che sono colpiti dal disturbo, è quello di sottoporsi a regolare vaccinazione contro l’influenza, proprio a causa dello scarso funzionamento del sistema immunitario indebolito.

Per questi pazienti, secondo i ricercatori che hanno pubblicato la loro ricerca sulla rivista Arthritis & Rheumatism, sarebbe quindi opportuno agire sia con la normale vaccinazione annuale contro l’influenza, ma, nel caso essi siano in cura con rituximab, la vaccinazione dovrebbe essere somministrata in via preventiva almeno sei mesi prima del trattamento con il farmaco.

Lo studio includeva pazienti con artrite reumatoide in cura con rituximab o methotrexate, ed un gruppo di persone sane: coloro in cura con rituximab sono risultati sviluppare l’immunità contro l’influenza molto tempo dopo essere stati vaccinati.

I ricercatori hanno anche scoperto che precedenti vaccinazioni proteggono in qualche modo contro l’influenza e che in ogni caso il vaccino non è in grado di peggiorare i sintomi dell’artrite.

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