Sintomi parotite

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La parotite comunemente chiamata “orecchioni“, è un’infezione virale contagiosa causata dal virus Paramixovirus parotitidis che può provocare gonfiore doloroso delle ghiandole salivari. In particolare sono colpite le ghiandole parotidi che si trovano tra l’orecchio e la mascella. In un caso su tre le persone affette da parotite non avranno gonfiori alle ghiandole ma manifesteranno forme di infezione alle vie respiratorie superiori.
Il contagio avviene attraverso la diffusione nell’ambiente di particelle di vapore acqueo e goccioline da parte della persona infetta, quando questa tossisce o starnutisce. Il contatto con il irus avviene anche nel caso si entri in contatto con alimenti o superfici contagiate.

E’ una malattia molto comune nei bambini, anche se ultimamente la sua diffusione si è ridotta sensibilmente per l’introduzione del vaccino.

Tra i sintomi più evidenti, oltre al gonfiore delle ghiandole, alcune manifestazioni simili all’influenza, dolori addominali, gonfiore alle guance e, negli uomini, dolore e gonfiore ai testicoli. In taluni casi la malattia può manifestarsi, in una fase preliminare, con mal di testa, nausea e vomito.

Il periodo di incubazione del virus, una volta che lo si è contratto è di circa 16-18 giorni, anche se in alcuni casi il periodo di incubazione dura fino a 25 giorni. Si diventa contagiosi già prima del manifestarsi della malattia, fino a due giorni prima, e si può trasmettere l’infezione dai 5 ai 9 giorni successivi a quando si sono manifestati i primi sintomi.

Se il decorso della parotite nei bambini piccoli è particolarmente benigno, nei maschi adolescenti ed adulti esso può presentare complicazioni soprattutto ai testicoli, come l’insorgere dell’orchite, anche se è molto raro che ciò possa causare sterilità. Nei ragazzi superiori ai 14 anni, circa il 25% dei casi di parotite interessa anche i testicoli.

Più di rado si possono avere complicazioni come pancreatite o meningoencefalite, e nelle donne complicazioni nell’area delle ovaie.

Contraendo la parotite da piccoli si resta immuni per molti anni, e si riducono i rischi di contrarla da adulti, ma, è bene saperlo, l’immunità non dura tutta la vita.

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