La tubercolosi è una malattia provocata da un bacillo, Mycobacterium Tuberculosis, che colpisce principalmente i polmoni ma può anche interessare altri organi del corpo umano.
E’ una malattie che un tempo, fino ai primi decenni del ‘900, era causa di un alto tasso di mortalità, e che oggi viene efficacemente curata soprattutto nei paesi dell’occidente industrializzato, mentre rappresenta ancora un grande problema sanitario ed una malattia ad alto tasso di mortalità nei paesi in via di sviluppo.
Il bacillo viene veicolato da una persona ad un’altra attraverso le vie aeree, semplicemente un colpo di tosse o uno sternuto possono essere sufficienti per emettere il bacillo nell’ambiente.
Tale forma di contagio però, perchè sia effettiva, deve avvenire in condizioni particolari, quali per esempio ambienti chiusi e poco areati, una lunga frequentazione con la persona malata, un’alta carica batterica, ed la circostanza che il paziente non sia sottoposto ad alcuna terapia.
Perchè la persona sia contagiosa poi è necessario che l’infezione all’interno dei polmoni sia a diretto contatto con le vie aeree, (si parla in questo caso di “infezione aperta” o “bacillifera”), permettendo perciò al batterio di essere immesso nell’ambiente.
Una volta penetrato nell’organismo il bacillo viene immediatamente attaccato dai globuli bianchi e dal sistema immunitario che riesce, la maggior parte delle volte a ridurlo all’impotenza. Nel caso in cui questo accada si parla di infezione tubercolare, che in più del 90% dei casi non avrà alcuna manifestazione della malattia ma solo la presenza del bacillo, inattivo, all’interno del corpo.
Chiaramente, di fronte ad un abbassamento della funzionalità del sistema immunitario, il bacillo potrebbe riattivarsi, come nel caso di immunodeficienze come la presenza del virus dell’HIV, l’età avanzata, il diabete, l’abuso di droghe o di alcolici, o per gravi malattie come tumori e leucemie.
La malattia in questo caso si manifesta con sintomi quali tosse prolungata, catarro che talvolta presenta tracce di sangue, perdita di peso, stanchezza e scarso appetito, febbre o febbriciattola.
Gli sviluppi di questa consistono nella progressiva distruzione dei tessuti polmonari, la formazione di noduli e la produzione di pus all’interno dei polmoni. Quando avviene la lesione dei capillari si ha la caratteristica presenza di sangue nel catarro.
Attualmente la malattia, se presa in tempo è al 100% guaribile grazie ai farmaci, e la terapia è generalmente molto lunga, prolungandosi per circa 6 mesi.
Purtroppo, in molte parti del mondo, soprattutto nei paesi dell’Europa dell’Est, in Asia, in America Latina si sta verificando lo sviluppo di bacilli che si mostrano altamente resistenti alla terapia, e ciò è dovuto principalmente ad una terapia seguita in maniera disordinata e scarsamente controllata, che permette al bacillo di fortificarsi contro i farmaci. E’ una condizione alquanto pericolosa perchè il contagio con bacilli resistenti ai farmaci è ancora più difficile da curare.