Anche gli uomini possono soffrire di osteoporosi. Quella che viene considerata una malattia tipica delle donne in menopausa a causa dell’alta incidenza in questa categoria, in realtà colpisce anche il sesso forte: ben 5 milioni di casi maschili negli Stati Uniti, tanto per rendere l’idea. Il problema nasce proprio dal considerare l’osteoporosi come una malattia femminile: non solo c’è scarsa attenzione alla sintomatologia in tal senso, ma anche gli stessi medici curanti omettono i dovuti consigli diagnostici e quando questo invece avviene, c’è da parte del paziente un certo imbarazzo e quindi difficoltà a chiedere informazioni e a curarsi adeguatamente. Nulla di più sbagliato: l’osteoporosi non è una malattia di genere ma può colpire entrambe i sessi. Ecco cause, sintomi e terapie negli uomini.
Cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia che provoca l’indebolimento dello scheletro e la conseguente frattura delle ossa. Di preciso non si sa come questo meccanismo si sviluppi, ma è certo che un fattore chiave coincide con la carenza di calcio: questo minerale nell’organismo è sottoposto ad un continuo ricambio, se la quantità di calcio assorbita è uguale quella persa, si ha uno stato di equilibro e non insorge alcun problema. Può capitare che l’assorbimento del calcio sia maggiore rispetto alla perdita e questo non è male: il corpo accumula un “saldo positivo” che può utilizzare per la crescita delle ossa e la loro successiva riparazione. Ma quando assunzione di calcio non può soddisfare le esigenze dell’organismo, si arriva ad una riduzione della massa ossea e della densità e dunque all’osteoporosi.
Questa patologia è più rara negli uomini rispetto alle donne per vari motivi: il primo è che in genere questi hanno una maggiore massa ossea ed il secondo è che la perdita di tessuto osseo inizia più tardi e avanza più lentamente non essendo soggetti alla menopausa e quindi al calo repentino degli estrogeni protettori. Resta il fatto che anche gli uomini sono soggetti a calo di ormoni con l’avanzare dell’età, oltre che ad altre problematiche che possono incidere sull’insorgere dell’osteoporosi. La maggior parte delle persone accumula massa ossea fino ai 30-40 anni, poi inizia una lieve diminuzione che fa saltare l’equilibrio tra minerale perso e riassimilato. Nelle donne l’impatto è drastico dopo i 50 anni per la menopausa, ma già tra i 65 ed i 70 anni uomini e donne perdono massa ossea alla stessa velocità, e l’assorbimento del calcio, un nutriente essenziale per la salute delle ossa per tutta la vita, diminuisce in entrambi i sessi.
Le cause dell’osteoporosi nell’uomo
L’osteoporosi primaria è quella definita anche senile, ovvero causata semplicemente dalla perdita di massa ossea legata all’età, oppure è idiopatica ( causa sconosciuta). Negli uomini essenzialmente però si parla di osteoporosi secondaria, ovvero dovuta ad altri fattori: stile di vita errato, assunzione di farmaci, malattie. Ecco le cause più comuni in tal senso:
- farmaci glucocorticoidi
- altri farmaci immunosoppressori
- ipogonadismo (bassi livelli di testosterone)
- eccessivo consumo di alcol
- fumo
- broncopneumopatia cronica ostruttiva e l’asma
- fibrosi cistica
- malattia gastrointestinale
- farmaci anticonvulsivanti
- tireotossicosi
- iperparatiroidismo
- osteogenesi imperfetta
- omocistinuria
- malattia neoplastica
- spondilite anchilosante e artrite reumatoide
- Mastocitosi sistemica
I sintomi dell’osteoporosi
Purtroppo nelle prime fasi l’osteoporosi è una malattia silente: non da sintomi. Troppo spesso, ancora oggi, si scopre la malattia in seguito ad una frattura. Una volta però che la patologia ha indebolito le ossa si possono cominciare a soffrire particolari disturbi, nell’uomo come nella donna:
- Mal di schiena
- Diminuzione della statura
- Postura curva
- Frattura delle vertebre, del polso, del femore, dell’anca o di altre ossa.
Gli uomini dovrebbero prestare più attenzione alla perdita di altezza, cambiamento di postura o mal di schiena improvviso. Negli uomini anziani è più alto il rischio di vita in caso di frattura dell’anca.
Le cure per l’osteoporosi
Le cure dipendono ovviamente dalla causa specifica individuata e mireranno a rallentare il decorso della malattia (non si guarisce definitivamente dall’osteoporosi). Queste solitamente consistono in:
- Cambiamenti dello stile di vita (smettere di fumare, limitare l’assunzione di alcol, fare attività motoria con regolarità, assumere un’adeguata quantità di calcio e vitamina D)
- Farmaci che bloccano la perdita ossea e aumentano la forza delle ossa, come il risedronato e la calcitonina. A questi si aggiungono quelli del caso: ad esempio nell’eventualità di bassi livelli di testosterone si potrà valutare la somministrazione di una Terapia Ormonale Sostitutiva.
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Fonte: Medicinet
Foto: Thinkstock