Il disturbo di conversione è una condizione di salute mentale in cui una persona può sviluppare una serie di sintomi caratteristici di deficit neurologici o sensoriali che non possono essere spiegati con una malattia organica, in quanto esclusa da test diagnostici specifici. In genere ad esempio si manifesta con un blocco (parziale o totale) di alcune funzioni come la vista, l’udito o la possibilità di camminare. Un esempio può essere la paralisi di una gamba o la cecità dopo un incidente, laddove non vi siano lesioni fisiche riscontrate. Scopriamone insieme i dettagli, come fare la diagnosi ed avviare una terapia corretta.
Atassia di Friedreich, episodica o cerebellare: la causa è genetica
Alcuni tipi di atassia come pure alcune malattie che la provocano sono ereditarie. In questi casi vi è una anomalia genetica che ostacola il normale funzionamento delle cellule nervose, soprattutto nel cervelletto e midollo spinale, e le spinge a degenerare. Col progredire della malattia, i problemi di coordinamento peggiorano. È possibile ereditare una atassia genetica sia da un gene dominante di un solo genitore (si parla di atassia autosomica dominante) o da un gene recessivo da ciascun genitore (autosomica recessiva). In quest’ultimo caso, è possibile che i familiari siano esenti da sintomi evidenti. Diversi difetti genetici causano diverse tipologie di atassia, la maggior parte delle quali è progressiva. Ogni tipo provoca scarsa coordinazione, ma ognuno ha i segni e sintomi specifici. Vediamoli insieme.
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Disturbo di conversione, sintomi e cause
Il disturbo di conversione, noto anche come isteria di conversione rientra secondo il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico) delle malattie mentali nei cosiddetti disturbi somatoforfi (come l’ipocondria, il disturbo del dolore, quello di somatizzazione, e il disordine dismorfico del corpo). In particolare il disturbo di conversione è caratterizzato da una perdita funzionale neurologica e/o sensoriale improvvisa, conseguente solitamente ad un forte impegno psichico o emotivo. Da qui il termine conversione che indica il passaggio ad un deficit funzionale fisico, in assenza di cause organiche accertate.
Disturbo di somatizzazione, cause, sintomi, cure
Con il termine “Disturbo di somatizzazione” si indica una condizione psichiatrica in cui una persona ha per lungo tempo (ovvero in modo cronico) dei disturbi fisici che coinvolgono una o più parti del corpo, senza una vera causa organica riscontrabile. Si hanno cioè delle condizioni di dolore ed altri sintomi, reali, vere, non simulate. Ecco le cause più comuni, i sintomi correlati e le eventuali terapie.
Ablazione cardiaca, cos’è, come si fa, rischi e convalescenza
L’ablazione cardiaca è una metodica utilizzata nel trattamento di lunga durata per molti tipi di aritmie (esempio fibrillazione atriale- tachicardia parossistica sopraventricolare, eccetera). La procedura individua e neutralizza (pulisce, toglie, da qui il termine ablazione) le cellule del muscolo cardiaco responsabili dell’aritmia, ovvero dell’anomalia nel sistema elettrico del cuore. Ciò consente di ripristinare il normale battito cardiaco. Una procedura di ablazione cardiaca viene eseguita da un cardiologo specializzato in elettrofisiologia. Ecco maggiori dettagli sui rischi, la convalescenza ed altro.
Paralisi nervo facciale, sintomi, cause e terapia
La paralisi facciale consiste , così come immaginabile dal nome, nell’impossibilità di muovere i muscoli del volto a causa di un danno ai nervi: in genere è parziale, colpisce solo un lato del viso, le motivazioni possono essere molto diverse tra loro e diverse quindi le tipologie. La cosiddetta paralisi di Bell ad esempio compare all’improvviso o se è provocata da un tumore progredisce lentamente. A seconda della causa può anche regredire dopo un certo periodo di tempo più o meno prolungato. Scopriamone insieme le motivazioni, i sintomi iniziali e l’eventuale terapia.