Creato latte di mucca contro l’AIDS

di Redazione

Il sorprendente risultato, ottenuto dagli esperti australiani dell'Università di Melbourne che, per l'occasione, avrebbero collaborato con l'azienda Immuron Ltd diretta dal professor Marit Kramski, sarebbe stato raggiunto vaccinando alcune mucche incinte con le proteine dell'HIV.

Creato latte di mucca contro l'AIDS

Un vaccino contro l’HIV, capace di debellare, forse definitivamente, la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita che, ancora oggi, sarebbe purtroppo in grado di mietere numerosissime vittime, molte delle quali bambini e neonati, potrebbe ben presto venir sviluppato grazie ad un’interessantissima sperimentazione scientifica che, per la prima volta nella storia della lotta all’AIDS, avrebbe consentito, ad un team di ricercatori australiani, di ottenere anticorpi specifici contro le proteine di superficie dell’HIV in grado di limitare, ove non addirittura debellare, il contagio tra madre e figlio.

INDIVIDUATI I MARKER GENETICI DELL’HIV

Il segreto, avrebbero rivelato i responsabili del programma di ricerca oggi alla nostra attenzione, starebbe nel potenziare i già efficacissimi anticorpi presenti nel latte così che, tra le altre cose, possano riuscire a contrastare attivamente le cellule dell’HIV poiché, legandosi ad esse, impedirebbero a queste ultime di penetrare all’interno delle cellule umane.

SVILUPPATO VACCINO CONTRO L’AIDS

Il sorprendente risultato, ottenuto dagli esperti australiani dell’Università di Melbourne che, per l’occasione, avrebbero collaborato con l’azienda Immuron Ltd diretta dal professor Marit Kramski, sarebbe stato raggiunto vaccinando alcune mucche incinte con le proteine dell’HIV.

INDIVIDUATO IL PUNTO DEBOLE DELL’HIV

Sorprendentemente, e contrariamente a quanto sino ad oggi creduto possibile, non solamente le mucche non si sarebbero ammalate ma, contro ogni aspettativa, avrebbero altresì cominciato a produrre anticorpi in grado di contrastare le proteine virali precedentemente iniettate dai ricercatori.

Codesti anticorpi sarebbero poi stati rinvenuti nel colostro, e successivamente nel latte vero e proprio, e avrebbero contribuito a proteggere i vitellini appena nati che, nella maggior parte dei casi, non si sarebbero affatto ammalati.

Photo Credits | Getty Images

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