Sempre più spesso l'influenza suina è stata definita con la lettera A perchè fa parte del ceppo A..
Il virus si è manifestato per la prima volta sui maiali in Messico e il contagio avveniva da maiale a maiale per via aerea, successivamente il contagio è avvenuto da maiale a uomo e nell’ultima fase da uomo a uomo diventando così edipemia.
A seguito di una diffuzione mondiale l’OMS ha affermato che la trasmissione è diventata pandemia.
Vediamo insieme cosa c’è da sapere sull’influenza suina e come distinguere se si tratta di influenza suina o di una semplice influenza da raffreddamento.
L’influenza suina ha un tasso di mortalità circa 3 volte superiore a quello di una influenza normale (aggiornamento: l’influenza suina è molto meno pericolosa della normale influenza stagionale, grazie alla segnalazione di un nostro utente). Quando l’influenza A raggiungerà in Italia il suo culmine a Novembre potranno essere contaggiati circa 3 milioni di persone e potranno morire per complicanze circa 15 mila persone (a titolo di esempio, un anno fa per l’australiana sono morte 5 mila persone). Le persone che muoiono per complicazioni di una influenza e quindi anche per quella suina sono in genere persone che hanno già patologie gravi o malattie croniche debilitanti.
SINTOMI INFLUENZA SUINA
L’influenza A (o nuova influenza) ha gli stessi sintomi di una classica influenza alla quale siamo abituati. In genere l’influenza suina colpisce l’apparato respiratorio e può iniziare con un mal di gola, tosse, raffreddore, febbre, occhi rossi e mal di testa. Possono insorgere nausea, vomito e diarrea oltre che dolore alle ossa. Questi sono i sintomi che può dare l’influenza suina.
CAPIRE SE E’ INFLUENZA SUINA O UNA INFLUENZA NORMALE
Capire se è influenza suina o una semplice influenza è impossibile descrivendo i sintomi che si hanno. Per essere certi che si tratti di una influenza suina è doveroso fare un tampone nasale e faringeo e isolare quindi il virus prelevando un campione del liquido che fuori esce dal naso o dalla gola.
COSA FARE IN CASO DI CONTAGIO
Innanzitutto è importante avvisare il proprio medico (anche telefonicamente) alla comparsa dei sintomi sopra elencati e informare il proprio medico se si è affrontato un viaggio di recente o se si è andati in qualche luogo affollato. E’ possibile che il medico, dopo aver visitato il paziente, prescriva un farmaco antivirale.
QUALI SONO I FARMACI ANTIVIRALI CHE COMBATTONO L’INFLUENZA A
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto che gli antivirali ora in commercio sono efficaci a combattere la nuova influenza. L’influenza suina va trattata con uno dei senguenti farmaci antivirali: l’oseltamivir e lo zanamivir che in Italia sono in commercio con il nome TAMIFLU e RELENZA. In America hanno avuto modo di testare che in alcuni casi il virus resiste al Tamiflu.
IN QUANTI GIORNI SI MANIFESTA IL VIRUS CON I PRIMI SINTOMI
Dopo aver contratto il virus della nuova influenza i primi sintomi si hanno dopo circa 1 o 2 giorni e una persona rimane contagiosa un giorno prima dei sintomi fino a 4 giorni dopo. Nei bambini il termine contagioso può durare fino a 10 giorni.
COME SI CONTRAE IL VIRUS
Il virus si trasmette per via aerea quindi attraverso delle micro particelle di acqua che escono dalla bocca o dal naso. E’ possibile contrarre il virus anche mangiando carne di maiale cruda. Il prosciutto crudo e il salame si possono mangiare con estrema tranquillità poichè il sale ha eliminato ogni forma batterica.
COME SI GUARISCE
Quello che forse molti non dicono è che dall’influenza suina si guarisce e molti guariscono senza nemmeno prendere farmaci antivirali. Molte persone addirittura non si accorgono di averla presa. La maggior parte dei pazienti che contraggono l’influenza guariscono senza ricorrere a cure ospedaliere. L’influenza suina è meno pericolosa della influenza aviaria che aveva causato la morte di migliaia di persone. Ripetiamo che muoiono le persone che hanno patologie gravi già prima di contrarre il virus.
INFLUENZA SUINA IN GRAVIDANZA
Gli antivirali che abbiamo descritto risultano sicure per proteggere sia la mamma che il feto. E’ in ogni caso consigliato rivolgersi al medico curante o al proprio ginecologo alla comparsa dei sintomi sopra descritti. Per le donne incinte è consigliato assumere il Tamiflu rispetto al Relenza. Alcuni studi hanno dato più efficiacia al primo.
VACCINO
E’ altamente sconsigliato utilizzare antibiotici e antivirali prima di aver contratto il virus. Il vaccino, salvo mutazioni del virus, arriverà a fine novembre per le persone adulte, mentre arriverà a gennaio quello per i bambini.
FASCIA DI ETA’ INTERESSATA
Sebbene tutti gli esseri umani siano contagiabili, a differenza delle altre influenze, le persone più predisposte al contagio sono quelle di età dai 20 ai 50 anni. Mentre sono le donne incinte al terzo mese quelle più sensibili al contagio.