Su Stetoscopio spieghiamo quali sono i sintomi dell'influenza aviaria, per imparare a conoscerli e, quindi, affrontarla nel migliore dei modi.
Per evitare, però, inutili allarmismi e eccessive preoccupazioni, giacché la maggior parte delle manifestazioni registrate sinora non hanno mai avuto il carattere di pandemia da molti prospettato ne si è potuto attribuirle alla forma ad alta patogenicità della malattia, vogliamo oggi spiegare quali sono i principali sintomi di quanti, volatili od umani, contraggono l’influenza aviaria.
INFLUENZA AVIARIA A BASSA PATOGENICITÀ (LPAI)
È la forma prevalente sia tra gli uccelli selvatici che tra quelli domestici. Si manifesta, in genere, dopo 3÷5 giorni di incubazione con sintomi assolutamente blandi se non addirittura assenti.
Ove, comunque, si dovesse presentare una qualche forma di sintomatologia questa si presenterebbe con:
– riduzione delle performance zootecniche
– inappetenza
– depressione
– sintomi respiratori
– diarrea.
Salvo complicazioni, di natura solitamente batterica, si ha remissione completa e naturale dalla malattia nel giro di 7÷10 giorni.
INFLUENZA AVIARIA AD ALTA PATOGENICITÀ (HPAI)
Solitamente definita quale peste aviaria è la forma maligna alla quale ci riferiamo comunemente poiché, a differenza della precedente, presenta un’elevata mortalità (che sfiora il 100% nei tacchini) e può contagiare anche l’uomo.
Negli uccelli la sintomatologia classica è rappresentata da:
– edema facciale e dei bargigli
– emorragie cutanee
– tremori
– atassia
– paresi
– coma
– morte.
Negli umani, invece, sebbene possano molto sporadicamente osservarsi forme iperacute o addirittura la morte (dal momento che l’influenza aviaria è curabile nella stragrande maggioranza dei casi), la malattia si manifesta con i classici sintomi influenzali:
– febbre
– tosse
– gola irritata e mal di gola
– dolori muscolari
– congiuntivite
– sintomi respiratori gravi (polmonite)