Il morbillo è una delle malattie esantematiche che possono colpire i bambini e per i quali si effettua solitamente la vaccinazione: è provocato da un virus ed è molto contagioso. Scopriamo insieme quali sono i sintomi iniziali da non trascurare, come si trasmette e cosa fare.
I sintomi del morbillo e l’incubazione
Benché il morbillo sia probabilmente più conosciuto per la sua eruzione cutanea su tutto il corpo, i primi sintomi dell’infezione sono di solito tosse, naso che cola, febbre alta ed occhi rossi. Questo accade perché il virus responsabile si staziona nella gola e nei polmoni. Un indicatore caratteristico del morbillo in fase iniziale sono le cosiddette macchie di Koplik, piccole, rosse con centro bianco-blu che si sviluppano nel cavo orale (guance) poco prima dell’esantema vero e proprio. Questi segnali del corpo si sviluppano in media dopo 14 giorni dall’esposizione (ovvero dai 7 ai 18 gg): è questo il periodo definito di incubazione. Le eruzioni cutanee morbillose compaiono dopo almeno 48 ore, da tale sintomatologia che ricorda un raffreddore o l’influenza, inizialmente sul viso (fronte) per poi allargarsi al resto del corpo, collo, tronco, braccia e gambe: si tratta di macchioline a chiazze rosse. Questa fase dura almeno 3 giorni, per poi cominciare a guarire.
Contagio e contagiosità del morbillo nei bambini
Il virus del morbillo è altamente contagioso: si trasmette per via aerea, attraverso cioè le goccioline di saliva e/o mucose nasali che vengono espulse anche solo con uno starnuto o un colpo di tosse (oltre che con il contatto diretto con questi fluidi). Il periodo di contagiosità (in cui il bambino cioè può trasmettere la malattia ad altri) va da poco prima la comparsa dell’esantema a 4 giorni dopo la comparsa del rush cutaneo. I bambini possono tornare a scuola solo una volta trascorso questo tempo.
Da sapere: il virus rimane attivo ( e dunque contagioso) nell’ambiente fino a due ore; si rimane immuni per il resto della vita; il morbillo è una malattia tipicamente umana, non colpisce cioè gli animali.
Morbillo: rischi e complicanze
Le complicanze più comuni del morbillo riguardano i bambini sotto i cinque anni, o gli adulti di età superiore ai 20. Le più gravi?
- cecità
- encefalite (un’infezione del cervello che causa gonfiore)
- diarrea grave e disidratazione correlata
- Infezione dell’orecchio
- Polmonite
Il morbillo è pericoloso anche se contratto dalla donna in gravidanza, con rischio di aborto spontaneo o parto pretermine. In caso di malnutrizione o mancata assistenza sanitaria, ancora oggi nel mondo il morbillo uccide il 10 % dei bambini contagiati.
Cura e trattamento del morbillo
Essendo provocato da un virus, il morbillo non ha una cura specifica, se non l’attesa della risposta del sistema immunitario: nelle persone affette da disturbi del sistema immunitario il decorso della malattia può essere particolarmente lungo e complesso.
Per tenere sotto controllo i sintomi, è importante che il bambino con morbillo stia a riposo e venga idratato (deve bere): paracetamolo ed ibuprofene possono essere utilizzati per la febbre, ma assolutamente non va somministrata aspirina.
Il vaccino per il morbillo
Per evitare tutto ciò e contenere anche il rischio altissimo di epidemie di morbillo, in tutto il mondo è stata attivata una campagna di vaccinazione imponente che sta portando a risultati soddisfacenti: l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha in progetto di debellare tale virus entro la fine del decennio in corso. La vaccinazione del morbillo in Italia è consigliata e non obbligatoria. Solitamente si effettua con la cosiddetta “trivalente” = morbillo, parotite, rosolia.
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