Può la politica interessarsi così tanto della salute umana da arrivare a vietare, esplicitamente e per legge, il consumo delle più differenti bibite gassate?
Evidentemente si, se un sindaco di fama internazionale come il conservatore Michael Bloomberg, attualmente a capo di una delle città più grasse degli Stati Uniti d’America come New York, avrebbe in questi giorni proposto al Board of Healt di approvare un disegno di legge che, a partire da venerdì 1 marzo 2013, inibisca la vendita, nei più disparati luoghi pubblici quali teatri, cinema, ristoranti e moltissimi altri, di qualsiasi bevanda zuccherata nel caso in cui queste ultime vengano servite in bicchieri, bottiglie ed altri simili contenitori la cui capacità superi i 476 millilitri.
► RENATO BALDUZZI TASSA IL CIBO SPAZZATURA
Un provvedimento non solamente sicuramente destinato a divenire realtà (poiché i membri del Board of Healt della cittadina statunitense sarebbero stati tutti nominati direttamente da Bloomberg) ma che farà certamente molto discutere tutti i newyorchesi, nonché tutti gli statunitensi che, quasi in coro, avrebbero ribadito a Micheal Bloomberg di aver bisogno di un vero e proprio sindaco e non già, come potrebbe apparentemente sembrare, di una tata che vigili sulle abitudini alimentari dei propri cittadini.
La questione, nonostante in realtà riguardi solamente la quantità di bevande gassate che ciascun newyorchese assumerebbe in un’unica occasione, resterà comunque ancora per molto tempo aperta e potrebbe forse dare il via ad un dibattito sereno e costruttivo, a livello internazionale, sia sulla specifica questione oggi alla nostra attenzione che sull’opportunità che gli eletti si interessi, in maniera così importante e pressante, della vita privata dei propri elettori.