Nelle persone in sovrappeso il processo di salivazione dura più a lungo che nelle persone con peso nella norma.
I dati sono stati raccolti sottoponendo a test 34 pazienti in sovrappeso in attesa di un intervento di chirurgia bariatrica, e 18 persone di peso normale.
I ricercatori hanno piazzato ai lati della lingua dei partecipanti dei rotoli di cotone, misurando la quantità di saliva prodotta inizialmente con un piccolo quantitativo di acqua, ed in seguito con dieci consecutive somministrazioni di succo di limone.
Al termine dell’esperimento, analizzando le quantità di saliva raccolta, i ricercatori hanno rilevato che i pazienti con peso nella norma riducevano molto prima dei pazienti in sovrappeso la quantità di saliva prodotta.
Il processo di salivazione normalmente tende a diminuire sia quando ci si è adattati ad un particolare gusto che quando si è sazi di questo. Questo processo, chiamato assuefazione, provoca inoltre la sensazione di pienezza che ci impedisce di assumere cibo ulteriormente. C’è dunque una differenza nel modo in cui l’organismo risponde fisiologicamente agli alimenti, e questa n parte può dipendere dal peso corporeo.
Gli obesi potrebbero avere quindi, come ulteriore effetto del sovrappeso anche un’alterazione del processo di assuefazione, che li indurrebbe a continuare a mangiare.
Quello che ancora non è chiaro, e che dovrà essere determinato in nuovi studi, è se la mancata assuefazione sia da ritenersi una causa dell’obesità o piuttosto un fattore scatenante di questa, se le persone obese presentino tale alterazione anche prima di diventare sovrappeso oppure ciò accade dopo, e, in ultimo, se tale processo conosce dei cambiamenti una volta che il paziente ritorna ad un peso forma.