Una nuova ricerca pubblicata nel numero di ottobre del British Journal of Psychiatry, evidenzia un legame molto stretto tra il fumare durante la gravidanza e sintomi psicotici nel bambino.
Un gruppo di ricercatori britannici hanno analizzato i dati forniti da una ricerca a largo raggio, Avon Longitudinal Study of Parents and Children, soffermandosi su un campione di 6356 dodicenni.L’11% di questi (734), sottoposti ad accurate interviste, sono risultati aver avuto sospetti o reali sintomi di psicosi.
I ricercatori hanno osservato un effetto ‘dose-risposta’, nel senso che il rischio di sintomi psicotici è risultato più elevato nei bambini le cui madri fumavano di più durante la gravidanza.
Lo studio ha anche esaminato se l’uso di alcool e cannabis durante la gravidanza fosse allo stesso modo associato al rischio di sintomi psicotici.
L’alcool ha dato risultati positivi in questo senso, ma solo se le madri ne assumevano una quantità notevole, mentre l’uso di cannabis nelle madri è stato talmente poco significativo da non determinare risultati evidenti in merito.
Le ragioni per cui sembra esistere un collegamento tra l’uso del tabacco in gravidanza e l’insorgere di sintomi psicotici è oscura. Secondo i ricercatori l’esposizione al tabacco nell’utero può avere un impatto indiretto che va ad interessare le facoltà cognitive e dell’attenzione nel bambino, e la sua impulsività.
Secondo gli stessi ricercatori bisognerebbe approfondire ulteriormente quali sono gli effetti dell’esposizione al tabacco sullo sviluppo delle funzioni cerebrali nel nascituro.
Dunque se fumare in gravidanza è già stato associato a fattori di rischio nello sviluppo del bambino, come problemi vascolari, minore funzionalità polmonare ed asma infantile, ecco un ulteriore motivo per cui è decisamente sconsigliato alle mamme il fumo durante la gestazione.
Fonte ScienceDaily
