Il tabacco è oltremodo dannoso e pericoloso per le persone con disabilità intellettive e di sviluppo.
L’autore dello studio, il dottor Marc L. Steinberg, assistente professore di psichiatria presso la Robert Wood Johnson Medical School della University of Medicine and Dentistry, New Jersey è tassativo al riguardo quando afferma che spesso gli operatori sanitari trascurano del tutto l’aspetto del consumo di tabacco e dell’esposizione al fumo passivo per questa tipologia di popolazione.
Il gruppo di studiosi ha individuato una serie di problematiche e di implicazioni negative che riguardano proprio le persone con disabilità mentali e problemi nello sviluppo nella loro relazione con questa sostanza:
• Le persone con disabilità intellettive o di sviluppo hanno una probabilità tre volte più alta del resto della popolazione di vivere in condizioni di povertà, e la dipendenza dal tabacco non fa che influire sulle già poche risorse finanziarie.
• l’uso del tabacco può diminuire l’efficacia di alcuni farmaci comunemente prescritti.
• Per ironia della sorte, molte di queste persone sono diventate dipendenti dal tabacco proprio nelle stesse strutture che dovrebbero sostenerli ed aiutarli. Non è raro che, in passato, gli operatori usassero addirittura la sigaretta come forma di “premio” per un buon comportamento o per un particolare compito svolto con successo.
• Sono già rare le occasioni in cui questi individui possono avere accesso a programmi di trattamento per smettere l’uso del tabacco, ed è ancora più facile che per il resto della popolazione che questi trattamenti falliscano perchè i pazienti hanno notevoli difficoltà a comprendere le informazioni sanitarie fornite in questi programmi.