Obesità, deficit cognitivo, sindrome da iperattività e mancanza di attenzione sono fattori di rischio da un uso troppo prolungato della TV nei bambini molto piccoli.
E ciò, oltre ad avere un profondo impatto sullo sviluppo intellettivo e cognitivo del bambino, secondo gli autori è anche associabile ad un rischio maggiore di obesità e di problemi come il deficit di attenzione ed iperattività (ADHD).
I risultati della ricerca, sebbene condotti in un singolo stato americano, secondo gli autori sono generalizzabili anche al resto della nazione, e probabilmente anche alle altre nazioni occidentali.
Negli Usa le autorità sanitarie nazionali, come l’American Academy of Pediatrics raccomandano che il tempo che il bambino a quell’età può trascorrere davanti alla TV non sia superiore alle due ore giornaliere, e solo su programmi di qualità.
Purtroppo è moto diffuso un utilizzo della TV superiore alle linee guida raccomandate, ed i ricercatori avvisano che ciò non si limita all’uso del piccolo schermo, ma in generale anche agli altri supporti video-mediatici come il computer ed i videogiochi.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Morbidity and Mortality Weekly Report, si è svolto grazie a dati raccolti all’interno di una vasta ricerca, Oregon Pregnancy Risk Assessment Monitoring Survey, grazie alla quale i ricercatori hanno potuto monitorare quante ore in media i bambini di 2 anni passano davanti alla televisione.
In un giorno normale il 19,6& dei bambini guardano almeno due ore di TV al giorno. Un dato che cambia a seconda dell’etnia, con il 36% delle donne afroamericane che ammettono tale esposizione ed il 19% delle donne bianche.
I bambini che hanno il TV nella propria cameretta sono decisamente più esposti: il 34% confrontato con il 16,3% dei bambini che non hanno la TV in camera.
Anche le ore trascorse in casa incidono sull’esposizione alla TV: i bambini che stanno spesso fuori casa hanno un’esposizione al piccolo schermo decisamente minore.
Secondo i ricercatori limitare l’uso della TV da piccoli influisce sul rapporto che si avrà da adulti con questo media.
La maggior parte dei genitori, non ha ben chiaro il potenziale dannoso di un’esposizione prolungata alla TV, ribadiscono i ricercatori, e se non ci sono studi che indicano un effetto benefico, ci sono invece molte ricerche che evidenziano come troppa TV ha effetti negativi nello sviluppo intellettivo, nel linguaggio, e nell’attenzione.
Quando i bambini sono troppo impegnati con la televisione non hanno la possibilità di comunicare con gli adulti, un fattore determinante di sviluppo e di crescita, ed oltre a ciò, avvertono gli studiosi, la TV può diventare un sostituto ad una sana interazione tra bambino ed adulto.
La velocità delle immagini è invece associata al rischio che il bambino faccia più difficoltà a concentrarsi, e ciò potrebbe spiegare per esempio l’aumento dei casi di disturbi di iperattività e mancanza di attenzione.
Da non dimenticare che la TV spesso veicola messaggi pubblicitari su alimenti e stili di vita poco sani, un altro fattore di rischio di notevole importanza per l’obesità, una condizione che si sta diffondendo rapidamente nell’occidente industrializzato.