Gli italiani, secondo quanto affermato dalla giornalista inglese Dany Mitzman, sarebbero ipocondriaci poiché saccenti in campo medico-clinico.
La tesi, divulgata in questi giorni grazie ad un editoriale trasmesso dall’emittente britannica, sostiene in particolare, a dire il vero con un poco di ironia e di sufficienza, come ciò sia dovuto all’incredibile conoscenza del corpo umano, della sua anatomia e del suo funzionamento, che gli italiani dimostrano di possedere in qualsiasi contesto sociale, familiare, lavorativo.
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Il problema, secondo la Mitzman, sarebbe dovuto al fatto che quello che in molte nazioni europee viene definito quale generico mal di pancia, dagli italiani viene definito quale colite piuttosto che colica, individuandone, con precisione chirurgica, il punto di origine e diffusione della patologia.
Per questo motivo, dunque, gli italiani vivrebbero nella costante preoccupazione di contrarre molte e differenti malattie, qualità che fa di noi gli ipocondriaci per eccellenza, concentrati ad individuare il minimo sintomo e da trasformarlo in un problema serio, forse irrisolvibile.
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I britannici, sostiene in conclusione la Mitzman con un pizzico di orgoglio mal celato, non soffrirebbero di queste preoccupazioni ne, in generale, si ammalerebbero quanto gli italiani poiché non conoscendo assolutamente nulla in campo medico non disporrebbero degli strumenti clinici per l’autodiagnosi, vivendo meglio, meno stressati e, dunque, meno soggetti al deperimento al quale una tale condizione condurrebbe.
In realtà, al di là di quanto bonariamente affermato dalla giornalista inglese, l’ipocondria è una patologia molto seria e molto grave che impedisce al paziente, nella quasi totalità dei casi, di vivere una vita serena costringendolo, il più delle volte, a ricorrere ad inutili quanto costose cure ed esami clinici assolutamente non necessari.