Un basso quoziente intellettivo mette a maggior rischio di suicidio, secondo un recente studio condotto in Svezia.
Una ricerca che ha esaminato dati raccolti su un campione di 1 milione e cento mila uomini in Svezia, cui è stato testato il QI all’epoca della loro maggiore età.
Nel gruppo più di 17 mila sono stati in seguito ricoverati almeno una volta per un tentato suicidio nel corso del follow up successivo, durato 24 anni.
In questo modo i ricercatori hanno potuto osservare come ci sia un legame evidente tra un basso punteggio nel QI e la probabilità di commettere un suicidio.
Gli uomini nel gruppo con il più basso punteggio risultavano infatti nove volte più a rischio, un associazione che restava valida anche tenendo conto di altri fattori come l’età o lo stato socio economico.
Secondo i ricercatori dell’Università di Glasgow, che hanno partecipato alla ricerca, avere un basso quoziente intellettivo può mettere le persone in condizioni svantaggiose di vario genere, dal disagio sociale alle condizioni economiche, così come l’adozione di uno stile di vita poco salutare come per esempio il bere o il fumare.
E può anche influenzare il modo in cui si affrontano problemi e stress, come altri studi hanno dimostrato.
Il suicidio tentato o reale, commentano i ricercatori, è un problema serio, soprattutto tra i giovani adulti, ma ancora non si ha una chiara conoscenza sul perchè.
Capire meglio l’associazione tra QI e suicidio, concludono, potrebbe fornire indicazioni utili per poter intervenire con strategie di prevenzione, di supporto e di aiuto a quelle fasce di popolazione indicate come più vulnerabili.