L'esposizione della madre alle sostanze chimiche inquinanti comunemente presenti soprattutto nelle metropoli e nelle grandi città possono influire sul quoziente intellettivo dei bambini.
Gli idrocarburi policiclici aromatici sono le sostanze chimiche più presenti nell’ambiente, immesse dalla combustione di carbone, gasolio, benzina e gas ed anche da altre fonti compreso il tabacco, seppure in misura minore.
Lo studio, condotto dagli scienziati della Columbia University Center for Children’s Environmental Health, comprendeva un campione di bambini nati da donne di origine dominicana, non fumatrici, residenti nei quartieri di Washington Heights, Harlem, e Sud Bronx di New York, con un’età compresa tra 18 e 35 anni.
I bambini sono stati seguiti da quando erano ancora nell’utero fino ai 5 anni di età, le madri erano state dotate di un dispositivo per monitorare l’aria e l’esposizione agli idrocarburi policiclici durante la gravidanza e sono state periodicamente sottoposte a questionari.
Ai 5 anni di età 249 bambini sono stati sottoposti ad un test dell’intelligenza, il Wechsler Preschool and Primary Scale of the Intelligence, uno tra i test riconosciuti più validi scientificamente.
Per associare l’inquinamento ambientale ai test sull’intelligenza dei bambini sono stati realizzati dei modelli interpretativi che, oltre alla percentuale di sostanze inquinanti, tenevano conto di diversi fattori come l’esposizione al fumo di tabacco, la presenza di piombo nell’ambiente, il livello di istruzione della madre e l’attenzione del nucleo famigliare del bambino rispetto alla salubrità dell’ambiente.
Stabilite le medie di esposizione agli inquinanti, i ricercatori hanno verificato i risultati dei test di intelligenza, rilevando che i bambini esposti ad elevati livelli di idrocarburi policiclici risultavano di 4,31 e 4,37 punti più bassi rispetto ai bambini con un esposizione minore agli agenti inquinanti.
Tale differenza di punteggio potrebbe essere già considerata significativa in termini di successo scolastico, come già evidenziato da altre analoghe prove standardizzate, anche se i risultati dell’esperimento hanno riscontrato una decisa variabilità da bambino a bambino.
Questi risultati, affermano i ricercatori, sono analoghi a quelli rilevati nei casi di esposizione a bassi livelli di piombo, e quindi costituiscono un segnale di allarme per il futuro dei bambini che crescono in un ambiente ad alta concentrazione di sostanze inquinanti nell’aria.