Ogni ora di esposizione alla TV oltre le due ore è stato associato dai ricercatori ad una serie di problemi dal punto di vista del rendimento scolastico.
E’ un panorama preoccupante quello disegnato dai ricercatori canadesi dell’Università di Montreal, che hanno recentemente pubblicato la loro ricerca sulla rivista The Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine.
Lo studio ha preso in considerazione un campione di 1300 bambini canadesi, di età compresa tra i due ed i cinque anni. Gli stesi bambini sono poi stati seguiti al follow-up durante la frequentazione della quarta classe elementare, monitorando lo stato di salute generale, le performance scolastiche e le relazioni sociali.
In media, i bambini guardavano la televisione per circa 9 ore a settimana, e mano a mano che aumentavano di età raggiungevano la quota di 15 ore di TV alla settimana.
Un livello considerato nella media e all’interno di quelle che sono le raccomandazioni in merito da parte della comunità scientifica e medica. Tuttavia, un 11% di bambini risultava guardare la televisione oltre le due ore giornaliere.
Per questi ultimi, ogni ora di esposizione alla TV oltre le due ore è stato associato dai ricercatori ad una serie di problemi dal punto di vista del rendimento scolastico.
Rispetto ai bambini che guardavano di meno la televisione, quelli più esposti alla TV risultavano infatti avere risultati scolastici, in matematica, sensibilmente più bassi.
In più erano più esposti alle angherie ed al bullismo un 10% in più dei loro coetanei, e meno attivi fisicamente.
Anche nella dieta i ricercatori hanno osservato evidenti differenze, con un 10% in più di consumo di spuntini e bibite gassate ed un indice di massa corporea superiore di 5 punti.
I ricercatori hanno anche voluto controllare se alla base di questi risultati vi fossero altri fattori da tenere in considerazione, come per esempio l’attenzione del nucleo genitoriale, ma hanno verificato che i risultati dello studio non erano da associare ad una particolare mancanza di attenzioni o cura da parte dei genitori, ma solo ed esclusivamente al numero di ore di esposizione al media televisivo.